In una risoluzione votata mercoledì 24 giugno, i parlamentari europei hanno affermato che allo stato attuale le regole di governance dell’Eurozona sono troppo complesse. Il testo, adottato con 317 voti favorevoli, 254 contrari e 9 astensioni, vuole essere uno stimolo del Parlamento Europeo alla discussione sul futuro della struttura della governance economica.
Gli europarlamentari sostengono la strategia della Commissione europea basata sugli investimenti, il consolidamento fiscale e le riforme strutturali, ma incoraggiano altresì la stessa Commissione ad applicarla in modo maggiormente specifico nel corso delle valutazione delle stime di bilancio nazionali e nelle decisioni rispetto alle Raccomandazioni Specifiche agli Stati (CSR).
La risoluzione dà il benvenuto all’interpretazione della Commissione europea sulla flessibilità fiscale, che include la possibilità di deviare temporaneamente dal deficit di bilancio in caso di determinati investimenti. Gli Europarlamentari affermano, inoltre, che i progetti di riforme strutturali devono richiedere l’approvazione da parte dei singoli Parlamenti nazionali e coinvolgere i partner sociali a tutti i livelli, al fine di incrementare la loro efficienza; non solo: il Meccanismo di stabilità europeo (ESM) e il Fiscal compact dovrebbero essere completamente integrati nel contesto della Comunità europea e, quindi, di responsabilità del Parlamento Europeo.
Il Parlamento europeo chiede inoltre di studiare un nuovo contesto legale, in sostituzione la cosiddetta “troika” (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale), per i futuri programmi di aggiustamento macroeconomico, con l’obiettivo di aumentare la trasparenza di questi programmi e garantire decisioni in linea con il metodo comunitario. Anche il processo decisionale dell’Eurogruppo dovrà essere rivisto in un’ottica maggiormente democratica.
