Aiuti allo sviluppo in calo nell’UE

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La maggior parte degli Stati membri dell’UE ha diminuito negli ultimi anni gli Aiuti pubblici allo sviluppo (APS), «un paradosso per l’Europa che si vanta di essere leader mondiale» denuncia un Rapporto presentato dalla confederazione europea di ONG Concord.
Secondo i dati ufficiali più recenti (aprile 2008), tra il 2006 e il 2007 solo cinque Paesi dell’UE hanno aumentato gli APS in rapporto al PIL: Austria, Danimarca, Germania, Lussemburgo e Spagna. La grande maggioranza degli Stati membri, 18 su 27, non ha invece registrato alcun aumento mostrando anzi una tendenza alla riduzione: Belgio, Francia e Regno Unito hanno ridotto il proprio APS di oltre il 10%, mentre Grecia, Italia e Portogallo sono ancora al di sotto degli obiettivi stabiliti per il 2006. Tra i nuovi Stati membri, Cipro e Ungheria hanno ridotto l’APS mentre solo Estonia e Lituania l’hanno aumentato.
Per quanto riguarda l’Italia, secondo il Rapporto l’APS italiano è calato del 3,6% nel 2007. Malgrado l’obiettivo dello 0,33% previsto per il 2006 sia rimasto inevaso, nel 2007 è stato approvato un piano di aumento degli aiuti che, se rispettato, dovrebbe portare alla realizzazione dell’obiettivo dello 0,51% entro il 2010. Se perಠl’attuale tendenza dovesse persistere, osservano le ONG, l’Italia fallirà   anche questa volta.
Le proiezioni ufficiali contenute nel Rapporto rilevano che la maggioranza dei Paesi dell’UE è ben lontana dal raggiungimento degli obiettivi europei per il 2010: solo nove governi hanno rispettato quanto stabilito lo scorso anno dal Consiglio europeo introducendo un calendario per l’incremento lineare degli stanziamenti pubblici per l’APS. Ciಠavviene nonostante i governi dell’UE forniscano oltre la metà   dell’aiuto allo sviluppo mondiale e si siano impegnati ad aumentarne ulteriormente i volumi finanziari per combattere la povertà   globale.
Inoltre, denunciano le ONG europee, sia i governi che segnalano un apparente incremento degli aiuti sia quelli che annunciano riduzioni continuano a distorcere e «gonfiare» i dati sull’aiuto, includendo delle voci che non rientrano nelle spese mirate alla riduzione della povertà   dei Paesi in via di sviluppo. «I governi europei hanno l’obbligo alla trasparenza e devono smettere di gonfiare le cifre dell’APS per concentrarsi su aumenti genuini, programmati e trasparenti delle risorse finanziarie reali», dichiarano i rappresentanti della rete Concord ricordando che il 2008 è un anno di importanti Vertici dedicati all’aiuto e alla finanza per lo sviluppo e che, se non si registrerà   una decisa inversione nei livelli di aiuto reale, potrebbe poi essere troppo tardi.

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