Un mercato del lavoro unico per i ricercatori

774

La Commissione europea ha proposto una nuova partnership tra gli Stati membri dell’UE per i ricercatori, in modo da garantire le risorse umane necessarie per sostenere e rafforzare il contributo della scienza e della tecnologia a un’economia della conoscenza.
Al fine di affrontare le sfide demografiche e la concorrenza mondiale crescente per i migliori talenti, la Commissione ritiene importante creare una partnership europea così da armonizzare e canalizzare gli sforzi dei singoli Stati membri. Le azioni prioritarie congiunte dovrebbero rendere l’UE più attraente per i ricercatori e consentire loro di essere più mobili tra Paesi, istituzioni e tra il settore accademico e privato. Per raggiungere l’obiettivo di un investimento nella ricerca pari al 3% del PIL, denuncia la Commissione, nell’UE mancano quasi 700.000 ricercatori, per questo i governi degli Stati membri sono invitati ad aprire «sistematicamente» le assunzioni negli istituti di ricerca a tutti gli europei e garantite sicurezza sociale e pensioni supplementari.
«Dobbiamo liberare il potenziale dei nostri eccellenti ricercatori se vogliamo raggiungere gli obiettivi generali dell’agenda di Lisbona e realizzare lo Spazio europeo di ricerca» ha dichiarato il commissario europeo per la Scienza e la Ricerca, Janez Potoàƒâ€žà‚nik, osservando come «troppi ricercatori devono attendere a lungo l’opportunità   per diventare ricercatori indipendenti a pieno titolo a causa di una legislazione e di pratiche nazionali superate». Alla luce di una simile situazione, l’UE intende instaurare una “quinta libertà  “, cioè la libertà   di conoscenza, per consentire a studenti, scienziati e accademici di beneficiare del mercato del lavoro europeo e di trovare opportunità   in diverse istituzioni, settori e Paesi. Secondo Potoàƒâ€žà‚nik «è in gioco la capacità   dell’Europa di mantenersi e svilupparsi come un polo di eccellenza mondiale per la R&S nel lungo termine».
La proposta della Commissione prevede che la partnership europea si impegni a compiere entro la fine del 2010 progressi rapidi e misurabili per: aprire sistematicamente le assunzioni da parte degli istituti di ricerca a tutti i ricercatori europei; soddisfare le esigenze di sicurezza sociale e pensionistiche supplementari dei ricercatori mobili; fornire condizioni di occupazione e lavorative allettanti; garantire che i ricercatori abbiano le competenze necessarie per tradurre le conoscenze in risultati, in particolare rafforzando i legami tra le università   e l’industria.
Secondo la Commissione, provvedimenti coordinati in questi settori e un maggior impegno su iniziative esistenti, quali la Carta europea dei ricercatori e il Codice di condotta per le assunzioni dei ricercatori, aiuterebbero a creare un vero e proprio mercato del lavoro europeo per i ricercatori.

Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here