Vertice UE-Russia: spiragli di partenariato

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Un accordo sul commercio dell’acciaio, le premesse per un nuovo accordo di partenariato nel 2008 che dovrebbe comprendere regole specifiche su commercio e investimenti in campo energetico, alcuni cenni preoccupanti alla Guerra fredda: questi i punti principali del Vertice UE-Russia svoltosi a Mafra, in Portogallo.
La Russia esporterà   più acciaio nell’UE: la quota globale di importazioni dell’UE passa infatti a 2,904 milioni di tonnellate nel 2007 (con un incremento del 21% rispetto al 2006) e a 3,031 milioni nel 2008. L’aumento è stato deciso tenendo conto dell’allargamento dell’UE a Bulgaria e Romania. La Russia è attualmente il secondo Paese fornitore di acciaio dell’Europa dopo la Cina, nonchà© il terzo partner commerciale dell’UE dopo USA e Cina.
Nel corso del Vertice, UE e Russia hanno espresso la speranza di un prossimo avvio dei negoziati per un nuovo accordo di partenariato, bloccato finora dal veto polacco e dalla divergenze su diversi temi. Anche alla luce dei cambiamenti politici in Polonia, si prevede l’avvio di tale negoziato nel maggio 2008.
L’energia costituisce uno dei punti centrali. La Russia è il primo fornitore singolo di prodotti energetici per l’UE: oltre un quarto del gas e del petrolio consumato giunge dalla Russia, così come oltre il 35% dell’uranio arricchito. Il commissario europeo all’Energia, Andris Piebalgs, ha osservato emblematicamente che se nelle relazioni commerciali UE-Russia fosse tolto il capitolo energia, «il commercio tra le due aree ammonterebbe a quello attuale tra l’UE e l’Islanda». L’UE chiede la separazione delle attività   di produzione e distribuzione e reciprocità   nell’apertura dei mercati. Se la Russia vuole investire nell’UE, sostengono le istituzioni europee, deve garantire l’apertura del suo mercato, cosa perಠconsiderata dalle autorità   russe come un attacco all’integrità   di Gazprom. Nei giorni precedenti al Vertice era stata concordata anche la realizzazione di un sistema di allarme preventivo, per evitare future crisi nelle forniture di gas e petrolio, che prevede scambi costanti di informazioni, ma per ora si tratta di un accordo politico non vincolante.
Resta poi aperta la delicata questione dello scudo spaziale statunitense che, secondo le intenzioni dell’amministrazione USA, dovrebbe estendersi a due Stati membri dell’UE: Polonia e Repubblica Ceca. Al termine del Vertice di Mafra, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che la situazione attuale è paragonabile a quella della crisi missilistica di Cuba del 1962: «Per noi tecnologicamente la situazione è molto simile: vengono create delle minacce alle nostre frontiere. Azioni analoghe da parte dell’Unione Sovietica quando posizionಠi missili a Cuba provocarono la crisi» ha detto Putin, rilevando comunque come oggi «i rapporti tra Russia, Stati Uniti ed Europa sono cambiati». In ogni caso, non esiste alcun accordo in materia e la Russia ritiene che l’estensione dello scudo spaziale nell’Est europeo «deve essere congelata» se si vogliono raggiungere risultati nei negoziati per la riduzione degli armamenti.

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