La Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica sulla sua politica nel web di terza generazione, basato su reti veloci, affidabili e sicure e che dovrebbe mettere fine alla divisione tra linee fisse e mobili portando enormi progressi in ambito digitale.
In Europa è in aumento l’accesso a servizi web più rapidi e vantaggiosi: alla fine del 2007 la metà degli utenti europei aveva accesso a una banda larga di oltre 2 megabit per secondo (MBps), cioè il doppio della velocità dell’anno precedente, con la possibilità di accedere a servizi televisivi via Internet. La banda larga copre il 70% circa della popolazione rurale dei 27 Stati membri dell’UE, con un’estensione dell’8% nelle zone rurali dell’UE-25 nel corso del 2007.
Si sta dunque preparando una nuova generazione di Internet, con evidenti potenzialità per l’economia europea. Nel 2007 un quarto degli europei usava siti web 2.0 e ora stanno prendendo piede le applicazioni aziendali basate sulle reti sociali. Infine, tra il 2006 e il 2011 si prevede un aumento anche per il software aziendale basato su Internet (+15% a livello mondiale).
Le nuove applicazioni tecnologiche richiederanno perಠche Internet sia disponibile ovunque e permetta collegamenti senza fili di macchine, veicoli, dispositivi, sensori e molti altri oggetti. Ampie prospettive si aprono anche per le imprese dell’UE, purchà© si investa a sufficienza nell’accesso a banda larga ad alta velocità e si sostenga la ricerca e l’innovazione.
La Commissione sostiene quindi che l’UE dovrebbe incentivare gli investimenti nell’accesso a banda larga della prossima generazione (ad esempio attraverso un maggiore coinvolgimento delle autorità locali che possono agevolare l’accesso alle condutture per cavi a fibre ottiche più veloci), garantire la concorrenza nel settore, evitare indebite restrizioni alla possibilità di scelta offerta ai consumatori, salvaguardare la fiducia dei consumatori nell’uso di Internet e finanziare la ricerca sui futuri servizi web.
