UE: «No a sanzioni contro la Russia»

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Resta molto tesa la situazione tra Georgia e Russia, dopo che il governo di Tbilisi su richiesta del Parlamento georgiano ha deciso di interrompere le relazioni diplomatiche con le autorità   di Mosca pur mantenendo i rapporti consolari.
Intanto, in un clima sempre più preoccupante, il presidente georgiano Mikhail Saakashvili ha chiesto l’immediata adesione del suo Paese alla NATO, affermando che «se la NATO si dimostrerà   debole ci sarà   una minaccia per tutti i Paesi, compresi i suoi Stati membri», ma le autorità   russe ammoniscono che eventuali pressioni della NATO potrebbero causare «conseguenze irreversibili per la stabilità  » internazionale. Il ministero degli Esteri russo ribadisce le «ragioni umanitarie» alla base dell’intervento militare russo e giustifica come «la sola possibile» la decisione di riconoscere l’indipendenza di Ossezia del sud e Abkhazia, a scapito dell’integrità   territoriale georgiana.
Mentre il Parlamento georgiano si prepara a varare un documento in cui definisce l’Abkhazia e l’Ossezia del sud «territori georgiani occupati dalla Russia», le due repubbliche secessioniste annunciano di essere pronte a fornire basi militari a Mosca in cambio della protezione russa dei loro territori, ipotizzando anche il prossimo 2 settembre quale data per la firma di un accordo in questo senso con le autorità   russe. Eventuali basi militari russe nei due territori secessionisti avrebbero un peso determinante per l’equilibrio delle forze nel Caucaso, soprattutto in Abkhazia che possiede un’ampia costa sul Mar Nero.
Per quanto riguarda l’UE, in attesa del Vertice straordinario del 1° settembre si prefigurano due progetti di risoluzione: uno polacco, estremamente duro, che chiede sanzioni economiche e finanziarie contro Mosca, e uno italiano, più sfumato, che pone l’accento sulla necessità   del ritiro delle forze russe da tutto il territorio georgiano. Al momento la presidenza di turno francese dell’UE ha perಠescluso la possibilità   di introdurre sanzioni contro la Russia e pare abbia convinto tutti gli Stati membri dell’UE sulla necessità   di questa decisione al fine di «non soffocare il dialogo con Mosca». Le relazioni con la Russia restano perಠ«sotto sorveglianza», secondo la presidenza francese che ribadisce a nome dell’UE la sua condanna nei confronti dell’operato russo in Georgia definendo «inaccettabile» il riconoscimento di Ossezia del Sud e Abkhazia e chiedendo il ritiro delle truppe russe: «Per Mosca è giunto il momento di scegliere, di decidere quale strada vuole intraprendere».
Il Consiglio europeo straordinario potrebbe decidere inoltre lo slittamento del prossimo incontro UE-Russia, già   fissato per il 15-16 settembre, per la negoziazione di un nuovo accordo di partnership strategica, lanciare chiari segnali di sostegno e apertura sia alla Georgia sia all’Ucraina nonchà© accelerare la negoziazione di un accordo di libero scambio UE-Georgia e di un regime di liberalizzazione dei visti di cui già   beneficiano i cittadini russi.

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