Turchia: polemiche sul velo islamico

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In Turchia si è riaperto il dibattito sull’influenza dei costumi religiosi nella società   dopo le dichiarazioni del primo ministro, Recep Tayyip Erdogan, e del neo-presidente, Abdullah Gul, i quali hanno criticato il divieto per le studentesse di portare il velo islamico nelle università   del Paese.
Secondo le due maggiori cariche politico-istituzionali turche, appartenenti al partito islamico moderato Akp, tale divieto violerebbe sia le libertà   individuali sia il diritto femminile all’istruzione, limitandone l’esercizio.
«Per le donne che si coprono il capo, andare all’università   è molto meglio che starsene a casa e restare isolate dalla vita sociale», ha dichiarato il presidente Gul durante una visita ufficiale nell’auto-proclamata Repubblica Turca di Cipro. Nel corso di un’intervista al quotidiano britannico «The Financial Times», invece, il premier Erdogan ha detto che «il diritto all’istruzione superiore non puಠessere limitato in base a quello che indossa una ragazza. Nelle società   occidentali un problema del genere non esiste, ma in Turchia sì, e credo che il primo dovere di chi fa politica consista proprio nel risolvere problemi del genere».
Le dichiarazioni di presidente e premier potrebbero riaccendere in Turchia le proteste popolari in difesa della laicità   dello Stato che avevano accompagnato la designazione di Gul alla presidenza della Repubblica, nonchà© provocare reazioni da parte dei vertici militari che nei mesi scorsi avevano lanciato un monito contro qualsiasi tentativo di «islamizzazione» del Paese. Il tutto mentre vari Stati membri dell’UE continuano a dichiararsi scettici o contrari a un futuro ingresso della Turchia nell’UE.

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