Dal mondo imprenditoriale, sindacale, politico e della società civile, numerose sono state le reazioni, per lo più critiche, alla recente comunicazione della Commissione sui servizi sociali di interesse generale (SSIG): il CEEP (Centro europeo delle imprese a partecipazione pubblica), pur rallegrandosi per l’iniziativa della Commissione, ha valutato negativamente la decisione di concentrarsi unicamente sui servizi sociali escludendo dal documento i servizi sanitari; anche la CES (Confederazione europea dei sindacati) considera la comunicazione «un passo necessario ma insufficiente» e si associa alla richiesta dell’EPSU (Federazione europea dei sindacati del servizio pubblico) di una direttiva quadro sui servizi d’interesse generale (SIG) che faccia da contraltare alla direttiva servizi del mercato interno; anche il Partito dei socialisti europei (PSE) ed il Comitato delle Regioni sostengono la necessità di una direttiva sui SIG. Una richiesta di maggior coraggio alla Commissione nell’approntare strumenti giuridici necessari viene anche dalla Piattaforma delle ONG sociali europee, che lamentano ugualmente l’esclusione dei servizi sanitari dalla comunicazione sui SSIG.
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