Secondo Summit europeo sulle pari opportunità  

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Estendere la protezione dalle discriminazioni anche ad aree quali l’accesso a beni e servizi, educazione e cure sanitarie, di questo hanno discusso 400 delegati riunitisi a Parigi nel secondo European Equality Summit.
«Contrastare il flagello della discriminazione è al centro dell’Agenda sociale europea» ha dichiarato il commissario europeo responsabile per Occupazione, Affari sociali e Pari opportunità  , Vladimà ­r àƒâ€¦à‚ pidla, aggiungendo che la proposta della Commissione di estendere la struttura legale esistente «assicurerà   ad ogni cittadino eguale protezione contro le discriminazioni».
Il Summit annuale, che permette a rappresentanti della società   civile e delle parti sociali di confrontarsi con i rappresentanti politici e di monitorare l’azione dei vari governi europei in materia di antidiscriminazione, rappresenta uno degli elementi chiave dell’Anno europeo per le pari opportunità   e soprattutto di fondamentale importanza per assicurare che gli impegni presi nell’Anno 2007 si concretizzino.
La situazione europea, infatti, non è certo ottimale in materia di antidiscriminazioni, dal momento che le varie forme di discriminazione restano diffuse in tutti i Paesi dell’UE secondo un recente Eurobarometro: il 51% degli europei intervistati osserva discriminazioni sulla base dell’orientamento sessuale, il 45% nei casi di handicap e il 42% a causa di età   e religione. Inoltre, tre europei su dieci dichiarano di aver assistito a discriminazioni o molestie nell’ultimo anno e il 48% ritiene che non si facciano abbastanza sforzi per contrastare una simile situazione.

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