Mentre il governo di Parigi continua a proclamarsi, per voce del ministro per l’Immigrazione Eric Besson, «uno dei più rispettosi d’Europa in materia di diritti degli stranieri in situazione irregolare» affermando di non «accettare lezioni» e definendo i rimpatri dei rom «pienamente conformi alle normative europee», arriva la risposta della Commissione Europea nelle parole di Matthew Newman, portavoce del commissario per la Giustizia, Viviane Reding.
Richiamando la Francia a «rispettare le regole relative alla libertà di circolazione e di insediamento dei cittadini europei», Newman ha riconosciuto la possibilità per gli Stati membri di restringere, in certe particolari situazioni, queste liberà ma ha anche detto che «la Commissione Europea segue attentamente la situazione per verificare il rispetto di tutte le norme».
A Newman hanno risposto i ministri dell’Interno francese – Brice Hortefeux – e italiano – Roberto Maroni – che hanno annunciato rispettivamente la prosecuzione dei rimpatri e un orientamento all’espulsione di «tutti i cittadini UE che si trovano in Italia e che non rispettano i criteri minimali in materia di reddito e dimora».
La questione, ha detto ancora Maroni, sarà al centro di una riunione di alcuni ministri dell’Interno europei che si terrà a Parigi il 6 settembre prossimo alla quale, fanno sapere da Bruxelles, la Commissione Europea non è stata invitata.