I cittadini europei sulla governance economica

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Secondo quanto reso noto da Eurobarometro (Standard Euronarometro di primavera 2010), il 75% dei cittadini europei ritiene che un maggiore coordinamento delle politiche economiche e finanziarie tra gli Stati membri dell’UE sarebbe utile per lottare contro la crisi economica.
Dall’’indagine condotta a maggio risulta che il 72% dei cittadini europei è favorevole a una più forte supervisione ad opera dell’UE delle attività   dei principali gruppi finanziari internazionali: il valore è di 4 punti percentuali superiore a quello fatto registrare dall’ultimo sondaggio sull’argomento realizzato, sempre da Eurobarometro, nell’autunno 2009.
Nel commentare questi dati il commissario europeo responsabile di Giustizia, diritti fondamentali e cittadinanza, Viviane Reding ha sostenuto che essi rappresentano un segnale del fatto che «i cittadini vedono nell’UE un elemento decisivo per la soluzione della crisi».
I risultati del sondaggio indicano che i cittadini si attendono sempre di più dall’UE che ritengono essere in posizione migliore rispetto a USA e G20 per intervenire efficacemente contro la crisi (26%, +4 rispetto all’autunno 2009).
Cresce, inoltre, la domanda di coordinamento tra le politiche economiche e finanziarie a livello UE (+2 rispetto all’autunno 2009 e +4 rispetto al febbraio 2009).
La maggior parte dei cittadini europei è consapevole delle importanti sfide che tutti i Paesi dell’UE si trovano ora ad affrontare: il 74% concorda sul fatto che il proprio Paese ha bisogno di riforme per affrontare il futuro (+1 rispetto all’autunno 2009) e il 71% è pronto ad accettare le riforme per il bene delle generazioni future.
Opinioni diversificate su registrano su come stimolare la ripresa economica: il 74% dei cittadini UE assegna valore prioritario alle misure di riduzione di debito e deficit (in alcuni Paesi – Svezia, Ungheria, Germania, Belgio, Cipro, Repubblica Ceca, Grecia e Slovenia – la percentuale dei sostenitori di questa tesi raggiunge o supera l’80%). Va segnalato perಠche è molto alta anche la percentuale di coloro che ritengono che il deficit debba essere usato come leva per stimolare l’attività   economica (46% nell’UE-27 e 41% nella zona euro).
La maggioranza dei cittadini europei condivide le priorità   individuate dall’Europa nella strategia “Europa 2020” in particolare per quanto riguarda la modernizzazione dei mercati del lavoro, il carattere prioritario degli interventi di contrasto della povertà   e dell’esclusione e la centralità   della sostenibilità   ambientale dell’economia.
Risulta infine in calo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni comunitarie: se nell’autunno 2009 il 53% dei cittadini riteneva positiva l’appartenenza del proprio Paese all’UE, nella rilevazione del maggio 2010 questa percentuale è scesa al 49% in un quadro in cui, comunque, la fiducia dei cittadini verso le istituzioni UE è più elevata di quella attribuita alle istituzioni nazionali.

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