Con l’avvio dei colloqui in materia di energia e trasporti, la Croazia ha aggiunto altri due capitoli negoziali dei 35 che dovranno essere conclusi al fine di permettere al Paese di diventare il ventottesimo Stato membro dell’UE.
Le autorità croate sono incoraggiate a concludere i negoziati di adesione con le istituzioni europee entro il 2009, così che la Croazia possa entrare nell’UE nel 2011. La strada è perಠancora lunga, dal momento che finora solo due capitoli negoziali sono stati completati (cioè con l’adozione di normative in linea con gli standard dell’UE), mentre 17 devono ancora essere avviati.
La Commissione europea ha più volte sottolineato la necessità di ulteriori progressi da parte delle autorità croate in aree chiave, quali la riforma giudiziaria, la pubblica amministrazione e la lotta alla corruzione. In ogni caso, la Croazia si trova in una posizione nettamente più avanzata rispetto all’altro Paese con cui l’UE ha in corso negoziati di adesione, cioè la Turchia: finora le autorità turche hanno avviato negoziati su soli sei capitoli dei 35 previsti, uno è stato provvisoriamente chiuso, mentre otto sono stati «congelati» per le inadempienze turche rispetto alle richieste dell’UE. L’ostacolo maggiore per la Turchia è costituito dalla questione cipriota, dal momento che la Turchia è l’unico Paese ad aver riconosciuto il governo turco-cipriota nel nord dell’isola mentre continua a non riconoscere la legittimità del governo greco-cipriota nella parte meridionale.