L’Europarlamento sollecita azioni per le pari opportunità  

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Duplice iniziativa del Parlamento europeo in materia di pari opportunità   e lotta alla discriminazione delle donne, in particolare per colmare il divario retributivo, combattere le discriminazioni in ambito lavorativo, contrastare la violenza contro le donne e gli stereotipi di genere.
L’Europarlamento sollecita infatti misure per colmare le differenze salariali tra uomini e donne, anche imponendo ai datori di lavoro di elaborare piani d’azione specifici. Manifestando preoccupazione dinanzi alla mancanza di progressi per quanto riguarda il divario nella retribuzione, che si è stabilmente assestato sul 15% dal 2003, scendendo di un solo punto dal 2000, gli eurodeputati esortano la Commissione e gli Stati membri a valutare le strategie e le azioni in tale ambito e, ove opportuno, a stabilire, in collaborazione con le parti sociali, nuove misure, o nuovi approcci nell’applicazione delle misure esistenti, per migliorare la situazione. A tale riguardo, sostengono la proposta volta a rafforzare la legislazione europea applicabile in materia, «imponendo ai datori di lavoro l’obbligo di eseguire verifiche sui salari e di elaborare piani d’azione specifici atti a colmare il divario salariale».
Il Parlamento chiede inoltre di eliminare le penalizzazioni derivanti dal congedo maternità   e dall’attività   autonoma e di promuovere l’imprenditoria femminile. Nel rilevare gli effetti positivi delle «quote rosa» in politica, chiede un’azione dell’UE concertata contro la violenza sulle donne, inclusa la tratta, e misure per scoraggiare la domanda di prostituzione.
Approvando poi una seconda Relazione, gli eurodeputati sollecitano l’eliminazione degli stereotipi di genere nei media, rilevando l’importanza delle norme e dei codici di condotta che vietano la pubblicità   con messaggi discriminatori. Nel sollecitare i pubblicitari a considerare con attenzione il ricorso a modelle “anoressiche”, l’Europarlamento chiede di eliminare i messaggi stereotipati da testi scolastici, giocattoli, videogiochi e Internet, auspicando inoltre campagne di sensibilizzazione e premi per le pubblicità   che valorizzano le donne. In particolare, l’Europarlamento sottolinea che la presenza di stereotipi negli spot pubblicitari trasmessi durante i programmi per bambini costituisce «un vero problema a causa delle sue potenziali ripercussioni sulla socializzazione di genere e, di conseguenza, sul modo in cui i bambini vedono se stessi, i propri familiari e il mondo esterno».

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