Dopo il lunedì «nero» della finanza internazionale, in cui l’Europa ha bruciato quasi 450 miliardi di euro, il Consiglio Ecofin ha dato vita a un lungo negoziato per definire una dichiarazione comune sulla crisi dei mercati e le misure per garantire il salvataggio delle banche in crisi.
Pare definitivamente tramontata l’idea sostenuta da Francia e Italia di istituire un Fondo europeo per il salvataggio delle banche: i ministri economico-finanziari dei 27 Stati membri hanno infatti deciso di procedere con iniziative nazionali ma coordinate a livello europeo.
Le principali decisioni definite dall’Ecofin riguardano l’innalzamento da 20.000 ad almeno 50.000 euro della soglia minima di garanzia dei depositi bancari in caso di fallimento di istituti di credito europei, anche se molti Paesi dell’UE sarebbe determinati ad alzare a 100.000 il livello minimo. I ministri europei si sono poi impegnati a sostenere tutti i grandi gruppi finanziari nel caso di difficoltà , per evitare il rischio di una crisi generalizzata.
àˆ comunque da evitare una sequenza di risposte nazionali alla crisi da parte degli Stati membri dell’UE perchà©, ammonisce il presidente della Commissione europea Josà© Manuel Barroso, ciಠ«rischia di indurre a una rinazionalizzazione» del sistema finanziario che potrebbe arrestare il processo di integrazione.
Intanto il Fondo Monetario Internazionale (FMI) stima che l’attuale «terremoto finanziario senza precedenti» costerà circa 1400 miliardi di dollari a livello globale. Secondo il FMI, che invita autorità e governi a studiare una risposta «ampia, tempestiva, coordinata e trasparente» per riportare «ordine e fiducia» tra gli investitori, le svalutazioni hanno raggiunto i 760 miliardi di dollari (di cui 580 a carico di banche), finora è emerso solo il 55% delle perdite potenziali conosciute e le maggiori banche mondiali avranno bisogno di capitali per almeno 675 miliardi di dollari.
