Georgia: respinto ultimatum russo

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La Georgia ha respinto l’ultimatum delle forze russe a deporre le armi nella zona di scurezza all’esterno dell’Abkhazia. Intanto oltre cinquanta aerei russi continuano a sorvolare il territorio georgiano e la capitale Tbilisi continua ad essere oggetto di bombardamenti.
Secondo quanto dichiarato in un comunicato dal ministro degli esteri georgiano «Le azioni russe non mettono solamente in pericolo le vite dei cittadini georgiani, ma anche quelle di invitati stranieri di alto rango».
Ieri è arrivato a Tbilisi il ministro degli esteri francese, Bernard Kouchner, che ha annunciato che il presidente della Repubblica francese e presidente di turno dell’Unione europea, Nicolas Sarkozy, partirà   oggi per Mosca per «tentare di finalizzare» un «cessate il fuoco» nel conflitto in atto in Ossezia tra truppe russe e georgiane.
In una dichiarazione del 10 agosto, la presidenza di turno, a nome dell’Unione europea, ha espresso la propria preoccupazione per l’aggravarsi della situazione in Georgia, per le condizioni in cui versa la popolazione e per il numero crescente di deportati (quarantamila persone secondo le stime della Croce Rossa). Il documento in cui è stato richiesto un immediato cessate il fuoco, non solo esorta la Russia al rispetto dell’unità   territoriale della Georgia e delle sue frontiere riconosciute a livello internazionale, ma sottolinea anche che la continuazione di azioni belliche avrà   ripercussioni nei rapporti tra Unione europea e Russia.
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