Gas serra: l’UE raggiunge quota -31% rispetto al 1990 (ma serviranno ulteriori sforzi)

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L’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha recentemente pubblicato una relazione sul recente andamento delle emissioni di gas serra e sulle future proiezioni in materia.

Il recente andamento parrebbe incoraggiante: il tasso di riduzione delle emissioni rispetto ai livelli del 1990 ha ormai raggiunto il 31%, con una riduzione di due punti percentuali nel solo 2022. A calare sono state, in particolar modo, le emissioni dei settori dell’industria e dell’edilizia, a fronte, tuttavia, di una crescita registrata nel settore dei trasporti e dell’energia.

In quest’ultimo settore, tuttavia, si registrano sul lungo periodo segnali incoraggianti quali la crescita esponenziale dell’energia prodotta da eolico e solare e l’incremento nelle vendite delle pompe di calore e dei veicoli elettrici.

Non mancano, tuttavia, elementi di preoccupazione. L’obiettivo di riduzione di almeno il 55% entro il 2030 risulta ancora lontano: le attuali politiche porterebbero ad un risultato del 43%, in crescita al 48% se si includono gli effetti delle politiche in corso di pianificazione. Il settore dei trasporti, dell’edilizia, dell’agricoltura, della gestione dei rifiuti e le PMI saranno infatti chiamati ad ulteriori sforzi, al pari del settore energetico. 

La situazione si presenta ancora più complessa se si guarda all’obiettivo di lungo periodo, ossia la neutralità climatica da raggiungere entro il 2050: il divario tra l’obiettivo e l’attuale traiettoria si presenta particolarmente significativo, chiamando tutti i settori – ma in particolar modo trasporti e agricoltura – ad un’intensificazione degli sforzi.

Per approfondire: la relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA)

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