Continua la preoccupante corsa mondiale al riarmo

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La spesa mondiale per armamenti è cresciuta del 4% nell’ultimo anno raggiungendo a fine 2008 i 1464 miliardi di dollari (oltre 1000 miliardi di euro), il che corrisponde alla nuova cifra record dagli anni della Guerra fredda.
àˆ quanto rileva il Rapporto annuale pubblicato dall’autorevole istituto svedese Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), da cui emerge un incremento delle spese militari nell’ultimo decennio del 45% che ha portato la spesa attuale per armamenti ad un volume pari al 2,4% del Prodotto mondiale lordo e un equivalente di 217 dollari per ogni abitante del pianeta.
Invariato nel 2008 l’elenco dei dieci Paesi che spendono di più in armamenti: gli USA restano nettamente al primo posto con 607 miliardi di dollari (41,5% del totale mondiale), seguiti perಠper la prima volta dalla Cina (che con un incremento del 10% si stima abbia raggiunto gli 85 miliardi di dollari, 5,8% del totale); al terzo posto la Francia (65,7 miliardi di dollari, 4,5% del totale) che ha superato il Regno Unito (65,3 miliardi, circa il 4,5% del totale), seguita da Russia (58,6 miliardi, 4%), Germania (46,8 miliardi, 3,2%), Giappone (46,3 miliardi, circa 3,2%), Italia (40,6 miliardi, 2,8%), Arabia Saudita (38,2 miliardi, 2,6%) e India (30 miliardi, 2,1%).
Per quanto riguarda l’Italia, che si trova all’ottavo posto mondiale per spesa militare complessiva, il costo pro-capite è perಠuno dei più elevati al mondo: 689 dollari in media per ogni cittadino italiano, cifra che per il quinto anno consecutivo supera di gran lunga quella di Germania (568 dollari) e da diversi anni anche quella di altri Paesi del G8 quali Russia (413 dollari) e Giappone (361 dollari).
A livello europeo, le spese dell’intero continente (320 miliardi di dollari) sono suddivise dal SIPRI in oltre 277 miliardi per il Paesi dell’Europa occidentale e centrale e 43,6 miliardi di dollari per l’Europa orientale, regione quest’ultima che registra il maggior incremento di spesa militare nell’ultimo decennio (+174%), seguita da Nord Africa (+94%), Nord America (+66%) e Medio Oriente (+56%).
I Paesi europei si segnalano particolarmente attivi per quanto concerne le esportazioni di armamenti convenzionali, tanto che dopo USA (34,9 miliardi di dollari) e Russia (28,5 miliardi) si trovano Germania (11,5 miliardi), Francia (9,6 miliardi), Regno Unito (5,1 miliardi), Paesi Bassi (3,8 miliardi) e Italia (2,8 miliardi), che nel 2008 ha effettuato consegne di armamenti per quasi 1,8 miliardi di euro segnando il record dall’entrata in vigore della legge 185 del 1990.
Le vendite delle cento principali aziende produttrici di armamenti sono aumentate di quasi il 40% negli ultimi cinque anni, superando i 347 miliardi di dollari: tra queste, 44 sono aziende statunitensi (61% delle vendite) e 32 europee (31%).

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