Consiglio d’Europa: critiche alle elezioni russe

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Il Consiglio d’Europa riscontra nelle elezioni presidenziali russe «gli stessi difetti» già   riscontrati in quelle politiche del dicembre 2007 e ritiene che il potenziale democratico dell’elettorato «sfortunatamente, non è stato espresso appieno».
Il Consiglio d’Europa, che ha inviato in Russia una delegazione di 22 membri in rappresentanza dell’Assemblea parlamentare, osserva come negli ultimi otto anni le elezioni russe abbiano «assunto le caratteristiche di un plebiscito» e che la popolazione «ha scelto la continuità   e la stabilità   optando per il candidato promosso dal presidente in carica». Tuttavia, non sono state risolte le questioni indicate dalla missione pre-elettorale, quali la registrazione dei candidati e il loro accesso ai media e alla sfera pubblica in generale, ponendo in dubbio «la natura democratica delle elezioni».
Sottolineando come la risoluzione di tali questioni non avrebbe cambiato il risultato, i delegati del Consiglio d’Europa hanno disapprovato l’assenza dei loro partner tradizionali nell’osservazione delle elezioni, in particolare degli osservatori a lungo termine dell’OSCE. Inoltre ritengono che le procedure di registrazione dei candidati dovrebbero essere semplificate, in modo da assumere un carattere più generale e meno problematico per i candidati indipendenti, e che la legislazione relativa ai fondi per le campagne elettorali dovrebbe essere migliorata per accrescere la trasparenza del processo.

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