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Franco Chittolina

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Vicepresidente di APICEUROPA, ha lavorato per 25 anni a Bruxelles presso le Istituzioni europee (Consiglio dei ministri prima e Commissione poi), impegnandosi per il dialogo tra le Istituzioni comunitarie e la società civile. Dal 2005 lavora in Italia per portare l’Europa sul territorio piemontese, in particolare nella provincia di Cuneo.

Ma è mai possibile che nell’Unione Europea….

Ridotta così, l’UE rischia di servire a poco. Ma così non è sempre stato e così può non essere se l’UE riscopre la sua vocazione originaria, quella che la ispirò nell’ultimo dopoguerra, e se si riprogetta nel mondo nuovo nel quale siamo entrati da tempo, senza che la sua miope classe dirigente sembri essersene accorta.

Le due Germanie

Il rischio del crack bancario di Cipro ha riportato sotto la luce dei riflettori il ruolo della Germania, della sua centralità nello scacchiere europeo, dell’eurozona in particolare.

Ancorare una nuova Italia a una nuova Europa

È di pochi giorni fa la conclusione dell’ennesimo inconcludente Consiglio europeo dei Capi di Stato e di governo europeo. Noto come il “Consiglio di primavera”, dedicato ai temi dell’economia e dell’occupazione, non ha mantenuto nessuna delle sue promesse.

ITALIAEUROPA: più che mai in una parola sola

Quando nel corso dell’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia in molti ci impegnammo a riscoprire la storia e i valori fondanti del nostro Paese e valutare lo stato di salute della nostra coesione nazionale, qualcuno di noi pensò che fosse interessante provare a saldare quell’anniversario con uno più recente, quello dei 60 anni dell’avventura comunitaria europea, avviata nel 1951 con la creazione della “Comunità europea del carbone e dell’acciaio” (CECA).

Donne nel tunnel della crisi europea

Senza troppo rischiare, lo aveva pronosticato nei giorni scorsi il principale quotidiano economico italiano con un titolo su cinque colonne: “C’è poco da festeggiare”...

Morire di democrazia in Europa e in Italia

Tra i tanti, troppi, titoli che ingombrano i banchi delle librerie capitano talvolta sorprese interessanti. È il caso dell’ultimo lavoro di Sergio Romano, diplomatico...

Promemoria italiano per l’Europa

All’indomani delle nostre elezioni sono giunti molti messaggi all’Italia dall’Europa: alcuni in forma di promemoria per impegni da onorare, altri di commenti diplomatici ai limiti dell’ipocrisia, altri intrisi di ironia fino alle insolenze del rozzo leader socialdemocratico tedesco al quale ha risposto per le rime il Presidente Napolitano.

Promemoria europeo per un programma di Governo italiano

Abituati come siamo a guardarci l’ombelico, dimenticando che viviamo in un mondo molto più grande del nostro “amato stivale”, è possibile che ci sia sfuggito quanto accadeva in Europa durante la tumultuosa campagna elettorale scorsa.

L’apprensione dell’Europa per il voto italiano

Adesso che il popolo sovrano italiano si è espresso, partecipando o meno alla consultazione elettorale, non è senza interesse rileggere gli atteggiamenti dei responsabili politici degli altri Paesi verso l’Italia, manifestati prima del voto, in attesa dei giudizi che seguiranno.

Democrazia in pericolo in Italia e in Europa?

Si vanno moltiplicando in questi ultimi tempi le grida di allarme sul futuro della democrazia in molte regioni del mondo, Europa e Italia comprese.

La montagna della crisi e il topolino del bilancio UE

A Bruxelles, il negoziato sul “Quadro finanziario UE 2014-2020” è andato come si temeva alla vigilia, forse anche un po’ peggio. Se il buongiorno si vede dal mattino, risulta già chiara la posizione del Parlamento europeo espressa a negoziato concluso dalla maggioranza dei gruppi politici, secondo i quali l’accordo di Bruxelles è inadeguato per affrontare la crisi e per lo sviluppo futuro dell’UE. È anche il giudizio praticamente unanime di gran parte di osservatori ed esperti di politiche europee.

A Bruxelles si riprova con il bilancio UE 2014-2020

Il negoziato sul “Quadro finanziario 2014-2020” – il futuro bilancio dell’UE – era stato sospeso nel Consiglio europeo del novembre scorso. Le posizioni dei Paesi erano troppo distanti per chiudere e i Capi di Stato e di governo si erano lasciati nella speranza che l’anno nuovo avrebbe portato qualche schiarita. Purtroppo non è andato così.

Gran Bretagna, sempre più isola

Tanto tuonò che piovve. Nel suo intervento ai Comuni il 23 gennaio, dopo molti rinvii, il premier britannico David Cameron ha passato la Manica, il suo Rubicone, naturalmente in senso contrario: dal continente che, nonostante le sue dimensioni sempre più ampie, gli sta stretto verso un’isola che fu grande al tempo dell’impero e ancora con il Commonwealth britannico, ma che adesso rischia addirittura secessioni al suo interno.

Europa: è di nuovo tempo di migrare

Eravamo rimasti fermi a uno schema dei flussi migratori che registrava massicci movimenti di migranti verso l’Europa e l’Italia, dopo esserci lasciati alle spalle negli anni ’50 del secolo scorso movimenti in senso contrario. Ma anche l’emigrazione è una ruota che gira e adesso i migranti, italiani compresi, hanno ripreso la vecchia strada verso le destinazioni del secolo scorso.

Gran Bretagna, dentro o fuori dell’UE?

È ormai da tempo che la Manica si va allargando e che la Gran Bretagna si interroga sulla sua partecipazione all’avventura dell’integrazione europea. (aggiornato al 15 gennaio)

Agenda europea 2013

Non ci sarà da annoiarsi nell'UE in questo 2013 appena iniziato: una sfida decisiva per l'Europa si giocherà nel rafforzamento della sua democrazia, da salvare dalla tecnocrazia, e nel coinvolgimento dei suoi cittadini in quest'Europa da cambiare: speriamo che sia d'aiuto l'anno europeo della cittadinanza e la preparazione alle elezioni europee del 2014.

2012: per l’UE un anno vissuto pericolosamente

Per molti il 2012 doveva segnare la fine dell’euro, per qualcuno addirittura la fine del mondo. In entrambi i casi, due previsioni finite meglio di quelle, in peggioramento, su debito, crescita e occupazione in Europa.

Lettera di auguri a Mario Monti

Chiarissimo Professore, Le scriviamo per il profilo europeo che di Lei ci piace di più e per augurarLe, e augurarci, che resti a lungo un testimone importante dell’Italia in Europa, risollevandone l’immagine non proprio brillante di questi ultimi anni...

Decisioni e rinvii nel Consiglio europeo di fine anno

Difficile indovinare quanto gli elettori italiani – che saranno presto anche elettori europei – abbiano potuto capire dei risultati dell’ultimo Consiglio europeo della settimana scorsa. Per la verità non era facile, per almeno due ragioni: il rumore mediatico di fondo provocato dal duello Monti-Berlusconi in seno al Partito popolare europeo (PPE), riunitosi alla vigilia del Vertice, e la complessità delle mezze decisioni prese dai Capi di Stato e di governo in materia di unione bancaria.

Al voto per o contro l’Europa

Le elezioni europee sono in calendario per giugno 2014, in Italia la crisi del governo Monti ne anticiperà i temi tra poco, quando gli italiani saranno chiamati a eleggere il nuovo Parlamento italiano.

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