Franco Chittolina
Tempeste elettorali nell’UE e dintorni
Tanto tuonò che, almeno questa volta, alla fine piovve. Precipitazioni di diversa intensità nella tornata elettorale dei giorni scorsi: una grandinata in Grecia, un problematico cambio di stagione in Francia, nuvole in Germania, per non dire, dei lampi di temporale a Londra con i laburisti alla riscossa e, ai confini dell’UE, tempo variabile in Serbia e finto sereno nelle elezioni in Siria.
L’ondata di antipolitica in Europa
Non è una novità il fenomeno dell’antipolitica in Europa e altrove nel mondo. L’elemento di novità è piuttosto da ricercarsi nel passaggio a un’antipolitica passiva e silenziosa, con alti tassi di astensionismo come avviene ormai regolarmente negli USA o alle elezioni europee, a un’antipolitica che si esprime attraverso il voto, secondo le procedure tradizionali dei nostri sistemi democratici.
Chi salverà l’Europa?
Non passa giorno senza che qualcuno s’affacci a dirci come salvare la vecchia Europa, incapace di venirsene fuori da una crisi che ormai dura da anni e che ancora durerà. Tra i diciassette Paesi che hanno adottato la moneta unica, più d’uno ha i suoi guai e le sue ferite da leccarsi e non solo per i conti pubblici in rosso, ma più ancora per l’instabilità politica che minaccia i governi in carica: come stupirsi allora che sia il resto del mondo a preoccuparsi e a occuparsene?
Brividi spagnoli: torna a salire la febbre nell’UE
Si susseguono, e non hanno l’aria di essere gli ultimi, i giorni neri della Borsa e le impennate dello “spread”, incubo ormai familiare a milioni di persone che fino a ieri vivevano felici senza sapere che cosa fosse il differenziale tra i titoli pubblici dei Paesi in crisi e i mitici “bund” tedeschi, loro fratelli in sempre smagliante forma.
L’Italia vista da fuori
Due argomenti di politica italiana hanno fatto in questi giorni i titoli dei giornali stranieri: la rovinosa caduta della Lega e la contrastata riforma del mercato del lavoro.
Giochi pericolosi
Questa crisi che non finisce di finire continua a registrare tensioni all’interno dell’UE e dei suoi Stati membri, senza escludere giochi pericolosi in entrambi i casi. -Aggiornato al 5 aprile 2012-
Del buon uso dell’Europa
La riforma in corso del mercato del lavoro ha agitato molte bandiere ed è molto più politica che tecnica, contrariamente a quanto si va dicendo per disinnescare il terreno minato che l’attende. Ancora una volta ci si fa scudo dell’Europa, delle sue raccomandazioni e, visto che funziona, dei rischi che continua a far correre la crisi finanziaria ed economica.
La strada verso l’Europa di domani
Tra spinte e controspinte l’avventura dell’UE continua: toccherà ai cittadini europei decidere in quale direzione farla svoltare per non lasciarla ferma ai bordi della pista di un mondo che cambia velocemente.
Qualcosa si muove in Europa
Mentre in Italia, partiti allo sbando e già in campagna elettorale cercano di salvare il salvabile, anche a costo di mettere a repentaglio il salvataggio del Paese, in Europa si rimettono in moto i sostenitori di “più Europa”, all’indomani dell’avvio di soluzione per la crisi greca e nell’attesa che i 25 Paesi firmatari dell’Accordo di stabilità finanziaria affrontino un difficile percorso di ratifica.
Democrazia in Europa e in Valsusa
La decisa presa di posizione del Governo sulla TAV, poche ore dopo la conclusione del Consiglio europeo di Bruxelles di venerdì, merita riflessione, ferma restando la condanna di ogni forma di violenza, compresa quella verbale, da qualunque parte essa venga.
Confusione sotto i cieli d’Europa
Grande è la confusione sotto i cieli d’Europa, Italia compresa, e non consola che qualcosa di simile interessi molta parte del mondo.
Per non cercare troppo lontano da noi, basta ricordare quanto sta avvenendo sui bordi del Mediterraneo ...
Grecia, culla o tomba d’Europa?
Molto ci si è interrogati e molto ci si interrogherà ancora sul destino economico e finanziario della Grecia e non basterà la risposta positiva del ministri delle finanze dell’Eurogruppo a mettere un punto fermo al rischio di bancarotta greco o, come è stato detto, alla “danza macabra” dell’Europa.
Dalla Grecia un messaggio all’Italia?
“L’Italia non è la Grecia”, hanno ripetuto in questi giorni voci autorevoli: tra queste, le perentorie dichiarazioni del Presidente Giorgio Napolitano e del Presidente del Consiglio Mario Monti; affermazioni analoghe anche da fonti di Bruxelles, ma con toni meno rassicuranti e qualche “distinguo”.
Il ritorno delle quote latte
A volte ritornano e in genere non portano buone notizie.
Tocca adesso alle “quote latte”, protagoniste di una vicenda, non proprio esaltante, iniziata per l’Italia e per l’Europa nel lontano 1984, quando l’UE decise di fissare contingenti nazionali di produzione lattiera, con pesanti sanzioni per i trasgressori.
Quando la ragion di stato prevale sull’etica e la giustizia
Non è davvero capitata nel momento più propizio alla sua comprensione la recente sentenza della Corte dell’Aja che, a 70 anni dai fatti cui si riferisce, nega gli indennizzi alle vittime italiane dei nazisti. Il pensiero di molti è corso al clima che si respira da tempo nell’Unione Europea, agitata dalle tensioni con la Germania di oggi, nel contesto del rigore finanziario imposto ossessivamente dalla Merkel.
Un’Europa per giovani
Va lenta l’Europa-tartaruga, ma alla fine arriva o, almeno, riprende la direzione giusta e si spera che prima o poi giunga a destinazione. Potrebbe essere questo un primo commento al Consiglio europeo del 30 gennaio a Bruxelles, non ancora una svolta decisa verso il futuro, ma il segnale che il futuro sta tornando all’ordine del giorno sui tavoli delle Istituzioni comunitarie.
Vigilia di Consiglio europeo
È stata un’altra settimana densa di avvenimenti, quella vissuta in questi giorni dall’Unione Europea.
È cominciata bene, con due positivi risultati elettorali, dentro l’UE e...
Agenzie di rating e politica
E’ sicuramente un caso che la decisione di declassare l’Italia da parte di Standard & Poors (S&P), influente agenzia americana di “rating”, sia stata...
2012: l’anno di tutti i pericoli
Il 2011 non era finito bene, né in Europa né altrove nel mondo.
Dai massacri dei cristiani in Nigeria fino alla repressione sanguinosa dell’opposizione in...
2011: bilancio di un anno difficile
Almeno tre gli anniversari europei che avremmo dovuto festeggiare nel 2011 insieme con quello dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Per l’Europa, l’anniversario della sua nascita, il 18 aprile del 1951 della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA). Quarant’anni dopo, il 9 dicembre 1991, veniva firmato il Trattato di Maastricht, culla della moneta unica, del Patto di stabilità e crescita oggi in discussione e dell’istituzione della cittadinanza europea. Dieci anni fa l’euro entrava nelle tasche dei primi cittadini europei.