Franco Chittolina
25 anni fa: un’occasione per l’Europa
Quel novembre 1989 l'Unione Europea di oggi era di là da venire. Non solo perché si chiamava ancora Comunità europea e avrebbe cambiato nome tre anni dopo, ribattezzata così dal Trattato di Maastricht, quello che avrebbe anche dato vita alla moneta unica e a tutte le sue conseguenze, buone e meno buone.
In ansia per l’Europa
Si moltiplicano in questi giorni le grida di allarme sul futuro dell’Europa. Vengono da nomi importanti: Jean - Claude Juncker, il nuovo Presidente della Commissione europea; Helmut Khol, ex Cancelliere tedesco ai tempi dell’abbattimento del Muro di Berlino e Federica Mogherini, Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza UE. Tre nomi che coniugano passato e presente dell’Unione Europea, uniti da una forte preoccupazione per il suo futuro.
Novembre: per l’UE l’estate fredda dei morti?
Viene da rileggere oggi la celebre poesia “Novembre” di Giovanni Pascoli per commentare questa strana stagione europea.
Svoltare con o contro l’Unione Europea
Di questi tempi si fa un gran parlare di svolte. È da tempo un mantra italiano, c’è chi vorrebbe diventasse una realtà per l’Unione Europea. Tanto per l’Italia che per l’Europa potrebbe essere la volta buona, anche per evitare ad entrambe di finire in un baratro che ormai non sembra più tanto lontano.
Europa: un promontorio dell’Asia?
C’è, in questo semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, un gran via vai di Vertici ad alto livello, con Milano al centro del traffico, anche in vista di Expo 2015.
Vertice UE a Milano, aspettando crescita e occupazione
Hannah Arendt avrebbe detto del recente Vertice UE a Milano sull’occupazione che aveva “un grande futuro alle spalle”. Pensato dalla presidenza semestrale italiana dell’UE come un confronto decisivo sulle future politiche per la crescita e l’occupazione, l’incontro avrebbe dovuto avere dignità di Consiglio europeo dei Capi di Stato e di Governo e tenersi a Torino nello scorso luglio.
Francia e Germania ai ferri corti nell’Unione europea
In Francia la ribellione covava da tempo contro le politiche europee di austerità che avevano contribuito a mettere in difficoltà il governo francese e a fare precipitare a livelli mai visti i consensi al Presidente della Repubblica, François Hollande.
Diritti, doveri e privilegi
È dura la vita dei diritti nella stagione delle diseguaglianze. Vale a livello collettivo, tra gli Stati, e a quello individuale, per le persone.
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Mentre ai confini orientali dell’Unione Europea sono in corso sconvolgimenti epocali, in particolare nell’area mediorientale, sul versante occidentale dell’Europa tutto tace e non sono segnalate novità di rilievo.
Dal referendum in Scozia una lezione all’Europa
In Scozia è andata bene. È andata bene alla Gran Bretagna, rimasta dopo qualche brivido ancora Regno Unito; l'ha scampata anche l'Unione Europea, già abbastanza disunita in questi tempi di crisi e, probabilmente, finirà bene anche per la Scozia che guadagnerà maggiore autonomia dopo aver rischiato di smarrirsi in una "terra di nessuno".
Commissione nuova, alleanze e politiche vecchie?
Adesso che il nuovo presidente della Commissione europea, Jean - Claude Juncker, ha presentato la sua squadra è possibile una prima valutazione prudente delle scelte che hanno dato forma ai nuovi Vertici comunitari.
NATO e UE, andata e ritorno
Fino a non molto tempo fa si è parlato poco dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e molto di Unione Europea. In questi ultimi giorni, con i venti di guerra che soffiano ai confini dell’Unione Europea, la NATO ha via via guadagnato i titoli principali dei media, dai giornali alle testate radiotelevisive.
Alto rappresentante di chi e di che cosa?
Di Federica Mogherini, provvisoriamente ancora ministro degli esteri d’Italia, non si sa che colpisca di più l’incoscienza o il coraggio.
Si sveglia la bella addormentata nel bosco?
L’estate, se mai ci fosse stata, sta finendo. Finiscono anche, lo si voglia o no, le vacanze per l’Unione Europea, rimasta colpevolmente inattiva a guardare quanto accade nel mondo e alle sue frontiere. Così fino praticamente all’altro ieri, quando le barbarie dei terroristi del Califfato e le orribili esecuzioni sommarie, le periodiche rotture di tregua nel conflitto israelo - palestinese e l’aggravarsi degli scontri militari in Ucraina hanno dato la sveglia anche all’UE, una non bella addormentata nel bosco.
Quelle lettere dell’UE all’Italia
Sono passati poco più di tre anni da quando il governo Berlusconi, il 5 agosto del 2011, ricevette la lettera del Banca Centrale Europea (BCE) che, nella sostanza, gli ingiungeva di mettere ordine nei conti italiani.
I recenti dati ISTAT ricordano quanta strada resta da fare.
Il mondo in fiamme. Dove sono finiti i pompieri?
Che oggi molte parti del mondo siano in fiamme non dovrebbe più sfuggire a nessuno. E non solo quel pezzo di mondo che circonda l’Europa e non è lontano dall’Italia: regioni che abbiamo impiegato troppo tempo a considerare un pericolo anche per noi, senza peraltro ad oggi aver reagito con qualche efficacia.
Unione Europea in ferie
C’è qualcosa di inquietante nell’assenza di iniziative dell’Unione Europea in una stagione come questa, calda non tanto per il meteo quanto per i gravi problemi che pesano sul nostro continente, per il persistere se non addirittura l’aggravarsi della crisi economica e sociale al suo interno e per le crescenti minacce alla pace alle sue frontiere.
A Bruxelles corsa a ostacoli per l’Italia
Procede, non senza tensioni e ritardi, la designazione dei nuovi vertici dell’Unione Europea. Dopo l’elezione di Martin Schulz, socialista tedesco, alla presidenza del Parlamento europeo e quella di Jean - Claude Juncker, lussemburghese del Partito popolare, alla presidenza della Commissione europea, restano da definire i componenti dell’Esecutivo comunitario, il presidente dell’Eurogruppo e il presidente stabile - in carica due anni e mezzo rinnovabile una volta - del Consiglio europeo.
Ritrovare credibilità in Europa
La credibilità, che si tatti di una persona o di un Paese, è materia preziosa, quando non rara.
Italia – Germania: una partita europea
Si era trattenuto Matteo Renzi, nel suo discorso a braccio a Strasburgo, dal dare fuoco alle polveri, guardandosi bene dal pronunciare quella parola tabù per i tedeschi: flessibilità.