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Franco Chittolina

Franco Chittolina
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Vicepresidente di APICEUROPA, ha lavorato per 25 anni a Bruxelles presso le Istituzioni europee (Consiglio dei ministri prima e Commissione poi), impegnandosi per il dialogo tra le Istituzioni comunitarie e la società civile. Dal 2005 lavora in Italia per portare l’Europa sul territorio piemontese, in particolare nella provincia di Cuneo.

Per non annegare nelle parole

Adesso diventa urgente, oltre che salvare i disperati che annegano a centinaia nel Mediterraneo, salvare dal naufragio anche l'Europa. E per riuscirci le parole non bastano. Adesso bisogna capire bene da dove arriva questa strage continua, quali sono le sue dimensioni oggi e domani e decidere che cosa l'Unione Europea può e deve fare e con quale contributo dell'Italia.

UE – USA: alleati e amici, non complici

Può stupire, ma c’è ancora molto da scrivere sulla storia dei rapporti tra Europa e Stati Uniti d’America. Sarà perché si tratta di una storia recente, poco più di duecento anni dal 1776 quando nacquero gli USA, o sarà perché troppo densi gli interessi da condividere o spartirsi o e anche perché in questi ultimi anni il mondo è andato veloce e gli scenari geopolitici sono molto cambiati.

Turchia sempre più lontana dall’Europa

Sembra essersi arrestato il cammino che avrebbe dovuto portare la Turchia nell’Unione Europea e l’UE ad avventurarsi al di là del Bosforo, nella direzione di una regione, quella mediorientale, tanto interessante economicamente quanto instabile politicamente.

Dietro i numeri le persone: il lavoro che non c’è

Tempo di DEF (Documento economia e finanza), tempo di numeri e tempo di previsioni. Numeri da prendere con le molle perché in questo mondo instabile i numeri ballano e spesso la politica è tentata di giocarci, vendendo promesse e illusioni.

Iran: sarà un accordo storico?

Ci sono voluti 35 anni di messa al bando per il “Grande Satana” Iran, 9 anni di pesanti sanzioni inflitte nel 2006 dal Consiglio di Sicurezza ONU, 12 anni di tentativi negoziali e 9 giorni di confronti accaniti tra le diplomazie al tavolo di Losanna per approdare a un accordo di principio sul contrasto alla corsa iraniana verso il nucleare di una possibile bomba atomica.

L’UE e la sicurezza aerea

La tragedia dell'Airbus 320 della compagnia tedesca Germanwings, precipitato sulle Alpi francesi a poca distanza dal confine italiano, con le sue 150 vittime trascinate verso la morte da un pilota suicida ha destato dolore e sconcerto, suscitando non pochi interrogativi sulla sicurezza del trasporto aereo.

Speranze e preoccupazioni al Consiglio europeo di Bruxelles

Come ogni anno, i Capi di Stato e di governo si sono ritrovati, questa settimana, per il Consiglio europeo di primavera a Bruxelles, dove finalmente sembra sia spirata qualche brezza primaverile per l’economia europea. E questo nonostante la crisi greca che invece di avviarsi a soluzione rischia di aggravarsi e le tensioni politiche alimentate ulteriormente dall’attentato di Tunisi.

Partenariato Transatlantico

Ha una sigla che suona male, come finora sono andati piuttosto male i negoziati che lo riguardano. Si chiama “Ttip” (Transatlantic Trade and Investment Partnership) che, tradotto alla lettera dall’inglese, significa: “Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti” e ha ormai fama di un accordo semi-clandestino, negoziato fino a poco tempo fa quasi segretamente tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America, in vista della creazione di una zona di libero scambio transatlantica. Si tratta di un negoziato avviato in sordina, con tutte le cautele del caso, vista la sensibilità dei temi su – o, meglio, sotto - il tappeto

Rischio di naufragio per l’Europa nel Mediterraneo

Il Mediterraneo è stato a lungo nella storia uno dei centri dell’Europa. Lo è stato ancora, con un ruolo minore, nei primi tempi della nascente Comunità Europea a Sei, quando Italia e Francia rappresentavano una metà dei suoi cittadini. Da allora il progressivo ritorno, economico e politico, sulla scena europea della Germania e gli allargamenti degli ultimi trent’anni, con l’arrivo dei Paesi nordici e quelli in provenienza dall’ex- Unione Sovietica, molte cose sono cambiate nella geografia europea, facendo scivolare il Mediterraneo ai margini dell’Unione Europea.

Mattarella a Berlino e Bruxelles, Renzi a Mosca

I viaggi dei Capi di Stato e di governo all’estero hanno sempre un significato politico. Lo è stato la settimana scorsa quello di Benjamin Netanyahu negli USA, alla vigilia per lui di un difficile voto in Israele e nell’imminenza di un possibile accordo nella vicenda del nucleare iraniano.

Bruxelles incoraggia le riforme in Italia

In autunno la Commissione europea aveva esaminato la legge di bilancio italiana e non si era del tutto convinta che rispondesse alla necessità di riportare in ordine i conti pubblici italiani e aveva rinviato la sua decisione a una sorta di esame di riparazione a febbraio.

Chi comanda nell’Unione Europea

Nei giorni scorsi sono stati in molti a chiedersi: “Chi comanda nell’Unione Europea?”. Un interrogativo giustificato in particolare dal ritorno di fiamma della crisi finanziaria greca, tornata sui tavoli di Bruxelles per la ricerca di una soluzione a un rompicapo dove tutti cercavano di salvare la faccia: la Grecia di Alexis Tsipras, massimalista nelle sue pretese e dimentico delle responsabilità greche, Angela Merkel, Cancelliera tedesca e arcigna guardiana del rigore finanziario europeo e Jean - Claude Juncker, Presidente della Commissione europea, strattonato tra i due contendenti e chiamato al ruolo, se non di mediatore, almeno di “facilitatore” nella dura contesa in corso.

Perché la vicenda Greca è importante

Sono anni che i conti finanziari della Grecia tengono banco nell’Unione Europea e la tensione è ulteriormente salita dopo l’esito delle recenti elezioni politiche di fine gennaio. Nel frattempo, però, si sono aggiunti per l’UE altri temi anche più caldi, dall’Ucraina al Medioriente fino alla pericolosità della situazione in Libia in questi ultimi giorni.

Grecia: non solo soldi. Molto di più

Quel brutto pasticcio che la Grecia sta vivendo, e facendo vivere all’Unione Europea, non è solo una storia di soldi, anche se quelli che ballano in questi giorni raggiungono la ragguardevole somma complessiva di 322 miliardi di euro da restituire alla Banca centrale europea (BCE), al Fondo monetario internazionale (FMI) e agli Stati membri dell’UE. Tra questi l’Italia vanta un credito di circa 40 miliardi, non proprio bruscolini.

La Grecia alla ricerca di alleanze

La vittoria di Syriza il 25 gennaio ha galvanizzato una gran parte del popolo greco, stremato dalle politiche di austerità, e ha incoraggiato quanti in altri Paesi dell’Unione Europea hanno vissuto gli effetti disastrosi di quelle politiche, come si è visto in particolare nella massiccia mobilitazione del movimento “Podemos” in Spagna.

Un Presidente garante dell’Unità d’Italia e dell’Europa

Dodici Presidenti in meno di settant’anni di vita della Repubblica sono un primo segnale di stabilità nella storia politica recente d’Italia, che ha visto alternarsi governi a ritmi accelerati, con una durata media molto ridotta. Anche per questa ragione vale la pena soffermarsi sull’importanza che riveste nel tempo il Quirinale per la vita del Paese e per le sue relazioni internazionali.

L’Unione Europea dopo il voto greco

Adesso che gli echi dei comprensibili festeggiamenti per la vittoria di Syriza si sono spenti ad Atene e mentre a Bruxelles, Francoforte e Berlino fervono gli interrogativi sulle risposte da dare ad Alexis Tsipras, viene il tempo di provare a capire - o a indovinare - quale Unione Europea potrà rinascere dopo il voto greco.

Grecia alla sinistra dell’Europa

Il risultato delle elezioni politiche, anticipate in Grecia il 25 gennaio, era atteso ovunque in Europa, da Madrid a Berlino, da Bruxelles a Roma.

Dalla Banca Centrale Europea una svolta per l’Europa?

Le sanguinose incursioni del terrorismo islamico in Europa, prima in Francia e pochi giorni dopo in Belgio, hanno scosso dalla loro sonnolenza le Istituzioni comunitarie, ad oggi ancora ferme alle dichiarazioni, anche se è probabile che almeno i servizi di "intelligence" dei Paesi UE abbiano intensificato il loro coordinamento.

Da Parigi una sveglia per l’Europa

Per parafrasare, modificandone in parte il senso, la riflessione del nostro Gianbattista Vico, dopo i fatti di Parigi e pensando all’Europa verrebbe da dire: “È stata una traversia, potrebbe diventare un’opportunità”.

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