Una crescita economica stimata al 2% nell’UE «è ben lontana dal rischio di recessione» e finora l’Europa ha reagito «piuttosto bene» alla volatilità dei mercati finanziari e agli squilibri economici. àˆ quanto sostiene il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Joaquà n Almunia, intervenuto a Parigi a una Conferenza dell’OCSE.
Il commissario europeo ha osservato come il mondo stia assistendo probabilmente alla fine del periodo di «grande moderazione» che ha assicurato un ventennio di crescita e stabilità . Attualmente i cambiamenti sostanziali dei prezzi, dovuti principalmente alle tensioni sui mercati mondiali delle risorse naturali e alle conseguenze dei mutamenti climatici, «comportano dei duri cambiamenti per la maggior parte degli Stati membri dell’UE» nota Almunia, secondo cui in un clima di generale deterioramento economico «è necessario incrementare urgentemente le riforme per limitare gli effetti del rallentamento». Le riforme strutturali, ha sottolineato il commissario europeo, danno infatti all’economia dell’UE maggior flessibilità ed elasticità incrementando il potenziale di crescita e la capacità di adattamento ai cambiamenti delle condizioni economiche.
Deve dunque continuare il percorso avviato con la Strategia di Lisbona, che dall’inizio del decennio ha portato alla creazione di 17,5 milioni di nuovi posti di lavoro, 6,5 milioni dei quali nei soli ultimi due anni, ed è necessario preparare l’economia e la società europea per un’economia basata più sulla conoscenza che sulla manifattura, per il costante invecchiamento della popolazione e per uno scenario globale sempre più integrato e competitivo dove le risorse naturali disponibili sono in diminuzione.
