Oltre 60 miliardi di investimenti in Africa per ridurre l’immigrazione

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immigrazioneIl Migration Compact piano piano sta prendendo forma. L’idea è quella di un piano di investimenti localizzati principalmente in Africa volti ad affrontare alla radice le cause dei flussi migratori e prevenire quelli futuri. Stando alle dichiarazioni di Jyrki Katainen il budget messo a disposizione sarebbe di 3 miliardi stanziati dalla Commissione e di altri 3 miliardi aggiuntivi da parte degli Stat membri, capaci insieme di mobilitare circa 60 miliardi di investimenti privati grazie ad un effetto leva, seguendo il principio già utilizzato per il Piano Juncker. Anche per questa ragione i più scettici sottolineano che si potrebbero incontrare le medesime problematiche durante la sua esecuzione.

Tre grandi incognite restano ancora per l’avvio del programma. Innanzitutto i fondi che dovrebbe arrivare dai singoli Paesi non sono affatto assicurati, anzi, secondo il commissario c’è ancora un gran lavoro da fare per reperire quei 3 miliardi di provenienza nazionale. In secondo luogo, non risulta semplice creare un vincolo fra la ricezione di investimenti privati in uno Stato africano e la diminuzione dei flussi migratori in partenza da quel Paese. Infine, l’utilizzo di intermediari finanziari per consentire alle piccole realtà di accedere ai fondi, come avvenuto nel Piano Juncker, non è di facile realizzazione in un contesto come l’Africa. A tal proposito, Hilary Jeune, consigliere per la politica UE di Oxfam sul finanziamento per lo sviluppo, ha evidenziato come «le piccole imprese locali in Africa non hanno i mezzi o le competenze per avviare progetti che potrebbero beneficiare di questo tipo di finanziamento: in questo modo  il piano finirebbe per dipendere dalle grandi multinazionali». Inoltre, ha aggiunto che «certamente l’Africa ha bisogno di investimenti privati, ma in imprese locali che un fondo di questa portata non riuscirebbe a raggiungere».

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