Social Watch: povertà   e politiche inadeguate in Italia

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«L’Italia si sta rapidamente impoverendo», non solo per la crisi finanziaria globale ma a causa di «politiche inadeguate, deboli e in molti casi discriminatorie» osserva il Rapporto People First della rete internazionale Social Watch, presentato a Roma dalla Coalizione italiana.
Il Rapporto annuale del Social Watch naturalmente prende in esame la situazione globale, sottolineando come circa il 18% dei Paesi sia alle prese con una regressione in alcuni casi accelerata. Tra le prime vittime del crollo dei mercati finanziari vi sono i più poveri che, spendendo dal 50 all’80% del loro reddito in beni alimentari, risentono maggiormente dell’aumento del costo delle derrate agricole; ma anche le donne, «spesso impiegate in lavori precari o a cottimo, con minori salari e più bassi livelli di tutela sociale» osserva il Rapporto, secondo cui l’obiettivo di sradicare la fame e la povertà   entro il 2015 «rischia di rimanere un miraggio per la maggior parte dei Paesi nel mondo».
Nella parte dedicata all’Italia, il Rapporto cita i dati ISTAT secondo cui mentre aumenta la disoccupazione almeno il 13,6% della popolazione italiana si trova in condizioni di “povertà   relativa” e, a fronte di un calo del PIL del 6% tra il 2008 e il 2009, l’Italia ha impiegato solo lo 0,8% dello stesso PIL “per contrastare la crisi” rispetto al 3,7% della Germania (con un -5,9% del PIL) o all’1,6% della Francia (-2,6%).
Pessime anche le prestazioni relative alla parità   di genere dell’Italia, scesa al 72° posto della graduatoria mondiale e soprattutto tra i pochi Paesi europei a non essere nelle prime 50 posizioni dell’indice, insieme a Slovacchia, Repubblica Ceca, Grecia e Irlanda.
Rispetto agli impegni presi a livello internazionale nell’ambito della cooperazione allo sviluppo, poi, nonostante le «ripetute promesse» del governo italiano l’Aiuto pubblico allo sviluppo in Italia ha subito un ulteriore taglio, passando dal già   scarso 0,2% del PIL a meno dello 0,17%, portando così l’Italia agli ultimi posti tra i Paesi a sviluppo avanzato al pari della Grecia e poco al di sopra della Repubblica Ceca, come osserva il Rapporto del Social Watch sottolineando che solo Danimarca, Norvegia, Svezia, Paesi Bassi e Lussemburgo hanno rispettato gli obiettivi delle Nazioni Unite destinando almeno lo 0,7% del PIL all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo.

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