Reazioni delle forze politiche e sociali al programma della Commissione Barroso

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Tra i temi cruciali evocati da Barroso gli obiettivi strategici per il 2005-2009, le prospettive finanziarie 2007-2013, la revisione della Strategia di Lisbona, la ratifica della Costituzione e gli aiuti di Stato a finalità   regionale.

Il programma è stato approvato dal Parlamento con 264 voti a favore, provenienti dai gruppi PPE-DE, ADLE e UEN (firmatari di una risoluzione comune), e 201 contrari di PSE, Verdi/ALE e GUE-NGL che hanno presentato tre risoluzioni differenti. Respinti dall’assemblea plenaria gli emendamenti in cui si chiedeva alla Commissione di modificare la Direttiva Servizi e di proporre una direttiva quadro sui servizi di interesse generale.
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I rappresentanti del CdR hanno reagito positivamente alla presentazione di Barroso chiedendo di essere maggiormente coinvolti nelle procedure legislative e rivendicando il loro ruolo primario nella promozione dello sviluppo (produzione di ricchezza, eliminazione della burocrazia e lotta alla povertà  ). In chiusura Barroso ha assicurato che le preoccupazioni dei rappresentanti regionali saranno centrali nella prossima Riunione della Commissione e che inviterà   i Commissari a mantenere stretti rapporti con i rappresentati delle autorità   locali.

Al termine del secondo incontro per il dialogo strutturato Commissione-Comitato delle Regioni, i due Presidenti Barroso e Straub si sono dichiarati soddisfatti per il reciproco sostegno. Ribadita nell’occasione la centralità   delle Regioni per la piena realizzazione del programma della Commissione. Le Regioni ed i poteri locali, ha detto Barroso, sono essenziali per realizzare una vera politica di coesione, per portare a compimento il processo di allargamento e integrazione europea e per reggere l’impatto della concorrenza mondiale. Straub, che ha confermato l’appoggio del CdR, in tema di prospettive finanziarie ha invitato la Commissione a percorrere la via della decentralizzazione e della Governance avvertendo sulle pesanti conseguenze di eventuali drastiche riduzioni del bilancio ai danni delle politiche regionali.
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