Occupazione e politica sociale: la parola agli europei

890

Dal sondaggio Eurobarometro «Occupazione e politica sociale», realizzato su un campione di quasi 27.000 europei, emerge che più di un terzo (35%) dei cittadini europei attualmente occupati è preoccupato di perdere il lavoro (% in crescita di 2 punti rispetto al 2009); il 71% di essi è pessimista sulla fine della crisi economica in tempi brevi, e l’87% ritiene che la povertà   è aumentata rispetto al 2009.
In questo clima di sfiducia e di preoccupazione per il futuro, perà², la fiducia nella capacità   d’intervento delle politiche sociali europee regge bene. In generale (le differenze tra Paesi membri sono notevoli), gli europei considerano benefica l’influenza dell’UE sulle politiche sociali e occupazionali del proprio paese: per il 52% è positiva sulla politica occupazionale (aiutare le persone a trovar lavoro) e per il 51% l’effetto positivo ricade su quella sociale (lotta alla povertà   e all’esclusione sociale). La percentuale di italiani che ritiene questa influenza positiva è di poco superiore al 60%.
Ma se si affrontano temi più specifici l’impatto delle politiche dell’UE fa registrare un risultato ancora migliore:àƒâ€šà‚ il 70% degli intervistati percepisce un’agevolazione delle opportunità   di lavoro nei differenti Stati membri, si sfiorano il 67% delle preferenze positive se si considerano i miglioramenti nell’accesso all’istruzione e alla formazione (69% per l’Italia).àƒâ€šà‚ Si registrano perಠgrandi differenze tra gli Stati membri: la fiducia in nuove possibilità   d’impiego e di contrasto alla disoccupazione messe in campo dall’UE è, negli stati maggiormente in difficoltà  , scesa molto rispetto al 2009: questa la situazione in Spagna (dove si registra il record negativo di fiducia, diminuita rispetto al 2009, di circa 40 punti), in Grecia e in Portogallo. In questi paesi cresce anche la percentuale di europei che temono di perdere il lavoro superando il 60% della popolazione attiva in Grecia e in Lituania e arrivando a superare il 70% in Spagna.
Il 58% degli intervistati nel sondaggio vorrebbe ricevere maggiori informazioni per poter scegliere con maggior consapevolezza i corsi di formazione da frequentare e la tipologia diàƒâ€šà‚ lavoro su cui orientarsi nel futuro.
Quasi la metà   degli europei (45%) conosce l’operato del Fondo Sociale Europeo (FSE), con percentuali molto alte in Slovacchia (67%), in Portogallo (64%) e in Lettonia (60%), mentre in Danimarca solo il 19% della popolazione è a conoscenza di questo Fondo che si prefigge di contribuire al potenziamento della coesione economica e sociale, migliorando i livelli e le possibilità   di occupazione.
Il Fondo Europeo di Adeguamento alla Globalizzazione (FEG), il cui scopo è di fornire un sostegno ai lavoratori in esubero, principalmente nelle regioni e nei settori svantaggiati dalla loro apertura all’economia globalizzata, risulta invece essere conosciuto solamente dal 30% degli europei.
La conoscenza e la consapevolezza di quanto realizzato grazie agli interventi di questi Fondi è essenziale affinchè i cittadini europei si sentano protetti e ripongano la loro fiducia nelle politiche europee in questo periodo di così grande incertezza.

à¢à¢â€š¬à‚¨Per saperne di più

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here