La Polonia firma il Trattato, manca solo la ratifica ceca

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Con la firma del presidente polacco Lech Kaczynski, avvenuta a Varsavia con la partecipazione delle principali cariche istituzionali dell’UE, il Trattato di Lisbona è ora in dirittura d’arrivo: 26 Stati membri l’hanno infatti ratificato, manca solo la Repubblica Ceca.
Ratificando il Trattato di riforma dell’UE, il presidente polacco ha sottolineato l’importanza della costruzione europea e sostenuto che l’UE deve restare aperta per accogliere come nuovi Stati membri la Georgia e i Paesi dei Balcani, ma ha anche ribadito che la Polonia «è e resterà   uno Stato sovrano».
Affinchà© il Trattato di Lisbona entri in vigore è necessario che sia ratificato da tutti i 27 Stati membri dell’UE, per cui con la firma polacca ora manca solo più quella dell’«euroscettico» presidente ceco Vaclav Klaus. «L’Europa la attende impaziente perchà© non ha bisogno di ulteriori ritardi» ha dichiarato il presidente di turno dell’UE, il premier svedese Fredrik Reinfeldt. Il Parlamento ceco ha già   approvato il testo di riforma dell’UE, mentre il presidente Klaus ha posto alcuni condizioni per apporre la sua firma: un’esenzione per proteggere la Repubblica Ceca da eventuali rivendicazioni post-belliche da parte della Germania, per salvaguardare la sovranità   della sua magistratura e una clausola di esonero alla Carta dei Diritti Fondamentali, come ottenuto in precedenza da Regno Unito e Polonia.
Nonostante tali richieste e l’approccio certo non entusiasta del presidente ceco, i responsabili politici delle istituzioni europee sono fiduciosi sulla ratifica a breve del nuovo Trattato di riforma e sulla prospettiva che entri in vigore entro la fine dell’anno.


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