Incentivi finanziari per il reinsediamento dei rifugiati

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I Paesi dell’UE che decidono volontariamente di partecipare al programma di reinsediamento dei rifugiati di Paesi terzi potrebbero ricevere fino a 6000 euro per ogni persona reinsediata, secondo quando deciso dall’assemblea del Parlamento Europeo.
I Paesi dell’UE contribuiscono infatti in misura minore rispetto ad altri Paesi sviluppati, come USA, Canada e Australia, al reinsediamento di profughi e rifugiati: nel 2008, ad esempio, l’UE ha contribuito soltanto al 6,7% del totale dei rifugiati reinsediati a livello mondiale, con 4378 persone accolte. Inoltre, solo dieci Stati membri dell’UE, tra i quali non figura l’Italia, hanno preso parte in modo permanente al programma di reinsediamento.
Così, al fine di incentivare tutti i Paesi dell’UE a prenderne parte, l’Europarlamento ha proposto un finanziamento di 6000 euro per ogni rifugiato accolto durante il primo anno, di 5000 euro per il secondo e di 4000 per gli anni seguenti. Il finanziamento supplementare ricevuto nei primi due anni di partecipazione al programma dovrà   essere reinvestito per lo sviluppo di un programma di reinsediamento sostenibile.
Permane disaccordo sulle priorità   annuali: mentre il Parlamento Europeo intende dare la precedenza a donne e bambini esposti allo sfruttamento o alla violenza, alle persone in gravi condizioni di salute e alle vittime di violenza e tortura, il Consiglio vorrebbe stabilire le priorità   secondo criteri di nazionalità   e provenienza geografica dei profughi.
Il Parlamento ha anche approvato la creazione dell’Ufficio Europeo di Sostegno per l’Asilo (EASO), che avrà   il compito di assistere i governi nazionali che ricevono le richieste di asilo, si occuperà   di rafforzare la cooperazione fra le autorità   nazionali e di inviare supporto amministrativo agli Stati membri particolarmente sotto pressione. L’Ufficio, che avrà   sede alla Valletta, Malta, «aiuterà   ad alzare gli standard di asilo degli Stati membri, per far sì che le persone in cerca di protezione ricevano un trattamento più equo» ha spiegato la relatrice europarlamentare Jean Lambert.
Inoltre, il Fondo europeo per i rifugiati è stato modificato, con l’accordo del Consiglio, per garantire un finanziamento adeguato.

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