Immigrazione: l’Italia rispetti le norme europee

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La Commissione europea ha reso noto di attendere una notifica da parte del governo italiano sulle misure in adozione in materia di immigrazione, al fine di valutarne la compatibilità   con le norme comunitarie.
«Comportamenti illegali e criminali non sono causati dall’allargamento nà© dalla libera circolazione delle persone» ha dichiarato il portavoce della Commissione, Johannes Laitenberger, riferendosi al dibattito in corso in Italia sulla questione dei flussi migratori dalla Romania. Auspicando «prudenza» sull’utilizzo delle cifre relative alla criminalità  , il portavoce della Commissione ha ricordato che le espulsioni di cittadini comunitari sono possibili esclusivamente su base individuale e con motivazioni circostanziate, mentre sono vietate le espulsioni di gruppo.
Le norme comunitarie, ha osservato la Commissione, prevedono che dopo novanta giorni di residenza in un altro Stato membro il cittadino comunitario dimostri di essere in possesso dei requisiti di sussistenza e avere una assicurazione sanitaria, ma «ogni valutazione deve essere individuale, circostanziata caso per caso, non puಠesserci una decisione di gruppo». Nel periodo previsto dalla normativa europea, invece, l’unica condizione richiesta a un cittadino comunitario per risiedere in un altro Stato membro è quella di possedere un documento di identità  .
L’Italia ha già   recepito la direttiva europea, ha notato la Commissione, e il nuovo decreto che il governo si appresta ad approvare è un emendamento della legge di trasposizione.

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