Giornata internazionale della Memoria dell’Olocausto: in Europa non c’è spazio all’antisemitismo

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In seguito all’attacco terroristico di Hamas contro Istrale dello scorso 7 ottobre 2023 ed alla successiva risposta violenta intrapresa delle forze armate israeliane nella Striscia di Gaza, nuove ondate di antisemitismo si sono riversate in tutto il territorio dell’Unione. 

Non stupisce, quindi, come dichiarato dalla stessa von der Leyen, che la commemorazione dell’Olocausto di quest’anno – e con essa il 79° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau – assuma un significato particolare.

La Presidente della Commissione europea ha affermato senza mezzi termini che “gli ebrei europei vivono nuovamente nell’angoscia“, denunciando l’impennata di atti antisemiti. La von der Leyen ha sottolineato che “la differenza, tuttavia, è che oggi siamo tutti schierati al fianco delle comunità ebraiche” e che “[n]on c’è spazio per l’odio antisemita, soprattutto qui in Europa”. Ha inoltre evidenziato che “con la scomparsa degli ultimi sopravvissuti all’Olocausto, dobbiamo trovare nuove forme di commemorazione” e che, a tal proposito, la Commissione si sta impegando a costituire una “rete di luoghi in cui si è consumato l’Olocausto“, così che i luoghi della memoria possano “essere custoditi e servire a fini educativi e commemorativi”. 

Alle forti parole della von der Layen si aggiungono quelle pronunciate dalla Presidente del Paralmento europeo in occasione della seduta pleanaria di giovedì 25 gennaio, durante la quale i deputati hanno commemorato le vittime dell’Olocausto con una cerimonia solenne.  La Metsola ha ribadito l’impegno del PE nella lotta all’antisemitismo e ogni forma di odio, evidenziando come il silenzio complice di molti abbia reso possibile gli orrori nazisti. A questo propostito, lei stessa ha sottolineato che “[i]l Parlamento europeo non è un luogo di indifferenza – parliamo contro i negazionisti dell’Olocausto, contro la disinformazione e contro la violenza“. 

A seguire è intervenuta Irene Shashar, sopravvissuta del ghetto di Varsavia, la quale ha raccontato la sua toccante storia di fuga e sopravvivenza. Ha affermato, commossa, di essere stata “benedetta con l’opportunità di avere figli e nipoti”, dicendo chiaramente “[h]o fatto la cosa che Hitler ha cercato di prevenire così duramente. Hitler non ha vinto!”. Parlando, però, del conflitto in corso e degli attacchi terroristici del 7 ottobre, ha riferito di aver lasciato Israele “in seguito a violenze, omicidi, stupri e terrore” ed evidenziato come, nonostante la Shoah, l’odio antisemita sia ancora presente, anche in Europa. Ciò, ha dichiarato, “dopo l’Olocausto, […] dovrebbe essere inaccettabile. ‘Mai più’ dovrebbe significare mai più”, chiedendo ai deputati di unirsi per combatterlo e realizzare un futuro di pace e sicurezza per tutti.

Per approfondire: Resoconto 25 gennaio su Olocausto“”Mai più” è ora”, dichiara la Presidente von der Leyen alla vigilia della Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto, Nessuno spazio per l’odio in un’Europa che, unita, lo ripudia, TOWARDS AN EU FREE FROM ANTISEMITISM

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