Diritti economico-sociali nei rapporti UE-Cina

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Rafforzare la cooperazione tra le società   civili cinese ed europea per una migliore attuazione dei diritti economici e sociali anche attraverso lo scambio di buone pratiche, è quanto emerso dalla Tavola rotonda della società   civile Ue-Cina svoltasi nei giorni 18-19 maggio scorsi.
Si tratta di una Tavola rotonda istituita congiuntamente dal Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) e da quello cinese con decisione adottata a Pechino nel giugno 2007, in seguito a una raccomandazione in tal senso giunta del nono Vertice UE-Cina (Helsinki, settembre 2006).
Quella svoltasi a Tianjin (Cina) è stata la quinta Tavola rotonda UE-Cina ed è stata dedicata in particolare ai diritti economici e sociali. In una dichiarazione congiunta, i due copresidenti dei Comitati Economici e Sociali, l’europeo Mario Sepi e il cinese Wang Gang, hanno manifestato il loro apprezzamento per il clima di dialogo aperto che ha caratterizzato la Tavola rotonda, i cui argomenti centrali sono stati da un lato la tutela dei diritti nel contesto della crisi, l’attuazione di tali diritti e le condizioni necessarie per promuoverli, e dall’altro il futuro delle industrie del riciclo e della gestione dei rifiuti.
Sul primo punto la Tavola rotonda ha ricordato che le parti sociali, e in una certa misura anche le altre organizzazioni non governative, perseguono gli stessi obiettivi di occupazione sostenibile per cui è essenziale che esse siano in grado di negoziare contratti collettivi da una posizione di forza. Essa ha inoltre dato atto che le libertà   di associazione e di contrattazione collettiva, sancite sia dal Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali sia dall’ILO, creano il contesto adatto per la prevenzione e la risoluzione dei conflitti sul luogo di lavoro: ha quindi invocato la ratifica delle pertinenti convenzioni internazionali e auspicato ogni sforzo o iniziativa volta ad attuare i diritti economici e sociali.
La Tavola rotonda ha poi ribadito il suo sostegno al rafforzamento della cooperazione tra le società   civili cinese ed europea, sempre per una migliore attuazione dei diritti economici e sociali, esortando a realizzare scambi di buone pratiche e misure di formazione tra le parti sociali cinesi e quelle europee, al fine di sfruttare ogni esperienza positiva e garantire da ambo le parti una migliore attuazione delle Convenzioni dell’ILO.

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