Costruire una ripresa sostenibile con piena occupazione e nel rispetto dell’ambiente

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In occasione di un recente incontro a Ginevra fra il Commissario Europeo per l’Occupazione, gli Affari sociali e l’Inclusione, Laszlo Andoe, e il Gruppo di lavoro sulla dimensione sociale della globalizzazione dell’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) sono stati presentati due studi, elaborati nel quadro della collaborazione triennale fra Commissione Europea e Istituto Internazionale di studi sociali dell’ILO, dal titolo :
-Building a Sustainable Job-rich Recovery
(Costruire una ripresa sostenibile e con piena occupazione)
-Towards a green economy – the social dimension
(Verso un’economia più verde: le dimensioni sociali)
Il primo rapporto esamina le origini della crisi finanziaria a partire dal 2008, le sue evoluzioni e trasformazioni e l’entità   delle misure prese per contrastare l’impatto sul mercato del lavoro. Il rapporto suggerisce in seguito un insieme di nuove risposte politiche per il breve e lungo termine, in particolare per il mercato del lavoro e le gravi sfide sociali che tale crisi ha generato e continua a generare.
Il secondo rapporto ha come obiettivo una maggiore comprensione della natura dell’ «economia verde», degli elementi necessari per poter effettuare una transizione verso un’economia rispettosa dell’ambiente e dei cambiamenti del mercato del lavoro necessari per accompagnare questa transizione.
La presentazione dei due rapporti è stata anche occasione per il Commissario Andor di illustrare la drammatica situazione occupazionale in cui versa l’Europa, riferendosi in particolare all’aumento della disoccupazione di lunga durata, all’aumento dei livelli di lavoro precario e all’alta disoccupazione giovanile.
«A livello comunitario, il 43% di tutti i disoccupati è alla ricerca di un lavoro da più di un anno. In alcuni Stati membri, tuttavia, questo rapporto è superioe al 50% . Con tassi così elevati, abbinati a prospettive di crescita più deboli , c’è il serio rischio di un’esclusione duratura di individui dal mercato del lavoro, con gravi conseguenze sociali», ha sottolineato il Commissario.

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