Franco Chittolina
Il G20 di Mosca: un rito stanco?
Grande è la tentazione di raffigurarsi i Vertici internazionali come una “compagnia di giro” che periodicamente si dà appuntamento in qualche parte del mondo per recitare una parte della quale tutti o quasi conoscono già il finale.
Quale estate per l’Europa e per l’Italia?
Premesso che è sempre rischioso fare previsioni, specie se riguardano il futuro, quest’anno è particolarmente difficile provare a indovinare che cosa capiterà nella mezza estate che ci resta. Così è per chi si azzardasse ad anticipare quanto potrà accadere in Europa e in Italia, tanto sul versante economico e sociale che su quello politico. Molte le ragioni dell’incertezza estiva.
USA-UE: per un’alleanza economico-commerciale
Sarà un caso, ma la rivelazione sullo spionaggio americano è arrivata al momento giusto per rendere più difficili i negoziati, appena annunciati, su un’alleanza commerciale e economica tra Stati Uniti e Unione Europea. Si tratta di due alleati che, dal dopoguerra in poi, hanno collaborato politicamente e militarmente, senza risparmiarsi qualche tensione sui mercati mondiali, come avviene tra amici-concorrenti.
Da Bruxelles un po’ di ossigeno per l’Italia
I vincoli di quel Patto di stabilità – denunciato a suo tempo come Patto di “stupidità” da un Prodi insolitamente audace – sembrano allentarsi almeno un po’ per l’Italia in recessione e con la disoccupazione che continua a crescere.
Unione Europea: la tartaruga esce dal letargo?
Accade spesso, quando arriva il momento del bilancio di un evento preceduto da molte o troppe attese, di salvarsi con un giudizio del tipo: “È andata meglio di quanto si potesse temere, anche se meno bene di quanto si potesse sperare”. Un giudizio che spesso si addice anche ai Consigli europei dei Capi di Stato e di governo dell’Unione Europea e che funziona anche con il Vertice di fine giugno a Bruxelles.
Per l’Unione Europea un calendario in salita
I tempi per la politica sono, o dovrebbero essere, una variabile decisiva. Lo sono certamente per l’economia e, più ancora, per quanti stentano ad arrivare alla fine del mese.
Purtroppo non sempre funziona così con le decisioni politiche, in Italia come in Europa.
Più lavoro con meno Europa?
Chi si aspettava grandi cose dall’incontro a Roma, la settimana scorsa, tra i ministri dell’economia e del lavoro di Italia, Germania, Francia e Spagna sarà rimasto deluso per la scarsità di risultati concreti.
Meno delusi – o, meglio, meno sorpresi – quanti conoscono i limiti di questa Unione Europea e la crisi profonda nella quale si dibatte ormai da anni.
E adesso nell’UE priorità al lavoro
Per il futuro del lavoro l’Unione Europea è alla vigilia di una svolta importante.
Il prossimo Consiglio europeo dei Capi di Stato e di Governo, che si riunirà a Bruxelles il 27 e 28 giugno, non potrà concludersi senza qualche decisione significativa a sostegno dell’occupazione, in particolare di quella giovanile.
Germania-Francia: prove di matrimonio
Ci sono matrimoni d’amore e matrimoni di interesse, senza escludere possibili contaminazioni tra gli uni e gli altri.
Come catalogare quello tra Germania e Francia è operazione difficile. Se si guarda ai tempi lunghi della storia, ripercorrendola fino alla prima metà del secolo scorso, i due Paesi non possono certo dire: “ci siamo molto amati”.
Dall’UE libertà condizionata per l’Italia
In Italia la si aspettava da mesi, un po’ come la primavera quest’anno. E giusto un pallido raggio di sole è arrivato finalmente da Bruxelles, con un titolo un po’ complicato: “uscita dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo”.
Hollande-Bonino: quale progetto di Europa?
Le dichiarazioni di François Hollande della settimana scorsa e quelle, qualche giorno dopo, del nostro ministro degli esteri, Emma Bonino, in un’intervista al Corriere della sera del 19 maggio, sono state oggetto di molti commenti: a livello francese e internazionale quelle di Hollande e, quasi soltanto in Italia, quelle della Bonino.
Barlumi di speranza nel tunnel della crisi europea
Non è facile, di questi tempi, rintracciare barlumi di luce nella notte che attraversa l’Unione Europea, oppressa dalla crisi e frenata da Stati membri alle prese con elettorati ripiegati sullo spazio nazionale e sui loro interessi immediati.
La festa triste dell’Europa
La settimana scorsa era in programma, come ogni anno, la festa dell’Europa: il 9 maggio di sessantatre anni fa, cinque anni appena dopo la fine della seconda guerra mondiale, la “Dichiarazione Schuman” dava avvio al processo di integrazione europea. In questa Europa ferita dalla crisi e dal ritorno di vecchi nazionalismi, quando non di movimenti xenofobi, non stupisce il mancato clima di festa nei giorni scorsi, come non sorprendono le reazioni verso l’UE dei cittadini europei.
9 maggio: l’Europa non fa festa
Questa Europa in crisi è un po’ come la stagione che viviamo: viene da un lungo inverno e non si intravvede una primavera degna di questo nome. Difficile, in queste condizioni, fare festa per l’Europa, proprio quando in tanti sembrano intenzionati a “farle la festa”. Doveroso però continuare a lavorare perché l’Unione Europea ritrovi slancio e riconquisti la fiducia dei suoi cittadini
Il rispetto dei patti nell’Unione Europea
Quanto più cresce la litigiosità e l’intensità dei contenziosi tanto più si invocano i “patti” e i loro rispetto. Non accade solo nell’Italia alle...
Un governo per l’Italia e per l’Europa
Ci sono voluti due mesi dopo le elezioni, una selva di veti incrociati, gli insulti di chi pretendeva di essere la novità assoluta senza vedere quanto il nuovo Parlamento fosse ringiovanito e rafforzato da una forte presenza femminile, ma alla fine un nuovo governo ha preso forma, molto più giovane e con molte più donne che non in passato.
Rielezione di Napolitano: sollievo e interrogativi nell’UE
La rielezione di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica ha colto di sorpresa un po’ tutti, non solo in Italia ma anche in Europa e nel resto del mondo.
Italia in Europa: una fotografia da brivido
Da più fonti europee ci sono arrivate nei giorni scorsi informazioni che convergono nel disegnare un’Europa caratterizzata da grandi differenze e un’Italia che arranca in affanno nelle classifiche dei 27 Paesi dell’Unione Europea.
Informazione italiana distratta da Grillo?
Come spiegarsi che, dopo un primo lampo registrato da alcune poche testate, l’uragano che potrebbe scatenarsi dopo la pubblicazione della densissima rete di paradisi fiscali, rivelata da un consorzio mondiale di giornalisti, la nostra stampa abbia rapidamente dimenticato l’argomento? E, in particolare, perché sono stati così discreti i nostri giornali economici o quelli più vicini alla nostra cosiddetta “borghesia imprenditoriale”?
Salvataggi costosi
Non sono finite le operazioni di salvataggio per le banche europee: quelle in corso si rivelano difficili e costose, altre che si annunciano potrebbero mettere sotto pressione l’euro e, con esso, la stessa Unione Europea.