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Adriana Longoni

Adriana Longoni
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Tra i fondatori di APICE e a lungo vicepresidente, ha lavorato per molti anni nelle Istituzioni europee coordinando i progetti nell'ambito della cooperazione allo sviluppo e della politica di vicinato, in Guinea Conakry prima e in Caucaso poi. Gestisce l’Antenna di Bruxelles dell’Associazione.

Crimea addio

Il referendum del 16 marzo scorso, organizzato a grande velocità dopo che il Parlamento della Crimea aveva già preso la decisione di un’annessione alla Russia, ha confermato la volontà e il desiderio della popolazione di staccarsi dall'Ucraina e di ritornare, dopo 60 anni esatti, con Mosca e sotto la protezione di Putin. Un referendum giudicato illegale dalla comunità internazionale, in particolare da Stati Uniti e Unione Europea, ma giudicato legittimo dalla Russia che, a sua volta giudica illegale il nuovo Governo di Kiev, nato sulla destituzione del Presidente Yanukovich.

Per non dimenticare la Siria

È iniziato esattamente tre anni fa, sulla scia delle Primavere arabe. Da allora, il conflitto in Siria è diventato una delle più grandi tragedie umane di questo inizio secolo, scivolato in una specie di impasse politica, diplomatica e militare sotto gli occhi ormai rassegnati della comunità internazionale.

Le guerre di Putin

Sono giorni di alta tensione in Ucraina dopo che la destituzione del Presidente Janukovich ha consegnato le redini del potere ad un Governo di transizione nato dalle proteste di Piazza Maidan. Proteste nate quattro mesi fa dal mancato accordo fra Ucraina e Unione Europea nell’ambito di un Partenariato orientale e sfociate poi in aperta opposizione ad un Governo e ad un Presidente simboli di corruzione e di gestione opaca del potere.

Ucraina, Russia ed Unione Europea ad un bivio

Si è precipitosamente e provvisoriamente conclusa in Ucraina un’ondata di proteste e di manifestazioni iniziate circa tre mesi fa con il rifiuto del Presidente Janukovic di sottoscrivere gli accordi di associazione con l’Unione Europea nell'ambito del Partenariato Orientale.

La collera della Bosnia

Tuzla, Mostar, Sarajevo sono città, nel cuore dei Balcani, i cui nomi sono legati al filo della storia e della memoria, un filo che ha percorso il Novecento. Gli accordi di Dayton del 1995 avevano messo fine a più di tre anni di guerra e violenze dopo la disgregazione dell’ex Jugoslavia e gettato le basi per la ricostruzione di una Bosnia unitaria e multietnica.

Svizzera: sempre più isola (in)felice?

Il 10 Febbraio scorso l’Europa si è svegliata con l’inquietante notizia dei risultati del referendum svizzero sulla “limitazione dell’immigrazione di massa”, compresa l’immigrazione proveniente dall'Unione Europea e quella dei richiedenti asilo.

Sochi: giochi olimpici fra le turbolenze del Caucaso del Nord

Si apriranno fra pochi giorni i giochi olimpici 2014 a Sochi, in una delle regioni più inquiete e turbolente della Russia: il Caucaso del Nord. I recenti attentati a Volgograd e il conseguente problema della sicurezza sullo svolgimento dei giochi hanno riportato sotto i riflettori questa tormentata regione e la sua lunga storia di instabilità e di mai dimenticate sofferenze.

Ucraina nella tormenta

Le manifestazioni dell’opposizione in Ucraina contro il Presidente Viktor Ianukovich e il suo Governo non si arrendono e sembrano entrate, da alcuni giorni a questa parte, in una fase più determinata, innescando reazioni violente che hanno già lasciato per le strade troppe vittime.

Una speranza per la Siria?

Si apre a Montreux il 22 Gennaio la Conferenza “Ginevra 2” per tentare di trovare una soluzione diplomatica e politica alla guerra in Siria. Una Conferenza che ha già fatto molto discutere, più volte rinviata e i cui obiettivi, col passare degli anni e della guerra, sono diventati, fra le parti chiamate a negoziare, così distanti da considerarsi quasi incompatibili.

Esiste ancora un processo di pace israelo – palestinese?

La scomparsa di Ariel Sharon, dopo otto anni di coma, spinge inevitabilmente a riportare lo sguardo su quel pezzo di Medio Oriente che, dopo tanti anni, ancora non riesce a trovare né pace né sicurezza.

La Costituzione tunisina garante dei diritti delle donne

Da un Medio Oriente sempre più in preda a gravi e violente convulsioni e agli inquietanti risvolti delle Primavere arabe, giungono finalmente alcune buone notizie dalla piccola Tunisia: il voto su un progetto di Costituzione che contempla, fra altro, la parità fra “cittadini e cittadine” e conferisce loro gli stessi diritti e gli stessi doveri.

Uno sguardo al mondo nell’anno 2013

Si è chiuso anche il 2013 e, come ogni anno, non si può resistere alla tentazione di tracciare un bilancio e di valutare avvenimenti e prospettive per l’anno che verrà. Molte le cose successe e, per quanto riguarda le relazioni internazionali, è utile soprattutto ricordare quegli avvenimenti i cui effetti si protrarranno anche in futuro.

Kiev, tra Mosca e Bruxelles

Si intensificano in Ucraina le manifestazioni a favore di un ravvicinamento del Paese all’Unione Europea, dopo che il Governo di Kiev ha deciso, a fine novembre e all’ultimo momento, di non sottoscrivere l’Accordo di Associazione previsto nel quadro del Partenariato orientale.

Addio a Nelson Mandela

Si è spento e se ne è andato Nelson Mandela, un gigante della storia e dei nostri tempi, che ci ha insegnato e dimostrato...

La Russia che avanza

Si è arenato a Vilnius il progetto dell’Unione Europea, iniziato nel 2009, di costruire, alle sue frontiere orientali, un Partenariato con le ex Repubbliche sovietiche che comprendesse l’Ucraina, la Moldavia, la Georgia, l’Armenia, l’Azerbaijan e, in una certa misura anche la Bielorussia.

Quando con l’Iran vince la diplomazia

L‘accordo intervenuto a Ginevra il 24 novembre tra l’Iran e il Gruppo dei “5+1” (i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’ONU – Cina, Stati Uniti, Russia, Francia e Gran Bretagna – e la Germania) è stato salutato, soprattutto nel campo occidentale, come una grande vittoria della diplomazia e come un primo importante passo per il futuro dei negoziati.

Guerra in Mali e guerra all’informazione

È improvvisamente tornata sotto i riflettori una guerra che sembrava finita e  dimenticata. La barbara uccisione di due giornalisti francesi, Ghislaine Dupont e Claude Verlon, avvenuta a Kidal, nel Nord del Mali, il 2 Novembre scorso, ci ha ricordato che in quella regione la guerra non è soltanto tuttora in corso, ma, con quell'assassinio, è entrata probabilmente in una nuova e più complessa fase.

Nuove prospettive di negoziato con la Turchia

Con la presentazione dei rapporti della Commissione europea, lo scorso 16 ottobre, sui Paesi candidati all’adesione e il conseguente accordo in seno al Consiglio dei Ministri, si sono riaccese, dopo tre anni di silenzio, le prospettive di negoziato con la Turchia.

Prospettive d’adesione all’UE per i Paesi dei Balcani

La Commissione europea ha presentato il 17 ottobre scorso le relazioni annuali sui futuri allargamenti dell’Unione Europea e le Strategie di negoziato per il 2014. Analizzando l’evoluzione politica ed economica di ciascun Paese, la Commissione raccomanda, in particolare per quanto riguarda i Paesi dei Balcani, di concedere all’Albania lo statuto di Paese candidato all’adesione e ripropone di avviare i negoziati con l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia.

Il Premio Sacharov del PE a Malala Yusafzai

Già candidata al Premio Nobel per la pace, Malala è stata l’incontestata vincitrice del Premio Sacharov 2013 del Parlamento europeo. Malala non è diventata soltanto un simbolo per la difesa dei diritti fondamentali, ma anche una voce per quella parte di Pakistan che, molto discretamente, si oppone alla deriva talebana e fondamentalista e spera nella democrazia.

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