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Adriana Longoni

Adriana Longoni
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Tra i fondatori di APICE e a lungo vicepresidente, ha lavorato per molti anni nelle Istituzioni europee coordinando i progetti nell'ambito della cooperazione allo sviluppo e della politica di vicinato, in Guinea Conakry prima e in Caucaso poi. Gestisce l’Antenna di Bruxelles dell’Associazione.

Notizie dal Mediterraneo

Sono ormai alcuni mesi che l’attenzione del mondo è soprattutto rivolta ad Est dell’Europa, in quell'Ucraina che sembra avviarsi risolutamente verso una guerra civile e a diventare teatro di scontro fra Russia ed Occidente. Ma non mancano fermenti inquietanti anche a Sud dell’Europa, a tre anni dalle Primavere arabe che hanno ridisegnato prospettive e rapporti di forza nella regione e sullo scacchiere internazionale.

Ucraina: sarà possibile evitare la guerra?

La tensione sale sempre più in Ucraina e alle sue frontiere orientali. Le speranze riposte nella Conferenza di Ginevra tenutasi il 17 aprile scorso, tra USA, Russia, Unione Europea e Ucraina e il relativo accordo raggiunto, sembrano, giorno dopo giorno, svanire in un crescendo di mutue accuse, di ragioni e responsabilità attribuite a torto o a ragione e che hanno solo come effetto di ridurre gli spazi della diplomazia e del dialogo e di aprire la strada alla possibilità dell’uso delle armi.

Venti di guerra ad Est

La situazione in Ucraina non accenna a calmarsi e gli spazi lasciati alla diplomazia e al dialogo sembrano molto esigui. All’est del Paese tuonano toni minacciosi, richieste di secessione e di adesione alla Russia, accuse di fascismo al nuovo Governo provvisorio ucraino. Dopo l’annessione della Crimea è infatti in corso, così almeno appare, un processo di disintegrazione dell’Ucraina, portando al massimo il rischio di una guerra civile dagli effetti devastanti sul piano interno e con imprevedibili ricadute sul piano geopolitico e sui rapporti tra Russia e Occidente.

Sempre più in salita il processo di pace fra Israele e Palestina

Questi ultimi mesi, in cui l’attenzione della comunità internazionale era completamente rivolta agli avvenimenti in Ucraina e Crimea, hanno segnato ancora una volta la difficoltà di riavviare negoziati di pace fra Israele e Palestina.

Turchia al voto

Dopo la Francia, questo 30 marzo è stata anche giornata di elezioni municipali in Turchia. Se i risultati francesi hanno destato preoccupazione per la consistente vittoria del centro destra e dell’estrema destra e la debole partecipazione al voto, i risultati in Turchia hanno, dal canto loro, sorpreso per l’indiscussa riconferma del Partito Akp (Partito per la Giustizia e lo Sviluppo) del Premier Recep Tayyip Erdogan e per affluenza alle urne. Una vittoria che sfiora il 50% dei voti.

Tensioni alle frontiere dell’Europa

Mai come ora le tensioni e l’instabilità alle frontiere dell’Europa, ad est e a sud, sono state così forti da vent'anni a questa parte. I riflettori si sono particolarmente accesi in questi ultimi mesi sulla situazione in Ucraina, riportando alla luce venti di guerra fredda fra la Russia e l’Occidente.

Crimea addio

Il referendum del 16 marzo scorso, organizzato a grande velocità dopo che il Parlamento della Crimea aveva già preso la decisione di un’annessione alla Russia, ha confermato la volontà e il desiderio della popolazione di staccarsi dall'Ucraina e di ritornare, dopo 60 anni esatti, con Mosca e sotto la protezione di Putin. Un referendum giudicato illegale dalla comunità internazionale, in particolare da Stati Uniti e Unione Europea, ma giudicato legittimo dalla Russia che, a sua volta giudica illegale il nuovo Governo di Kiev, nato sulla destituzione del Presidente Yanukovich.

Per non dimenticare la Siria

È iniziato esattamente tre anni fa, sulla scia delle Primavere arabe. Da allora, il conflitto in Siria è diventato una delle più grandi tragedie umane di questo inizio secolo, scivolato in una specie di impasse politica, diplomatica e militare sotto gli occhi ormai rassegnati della comunità internazionale.

Le guerre di Putin

Sono giorni di alta tensione in Ucraina dopo che la destituzione del Presidente Janukovich ha consegnato le redini del potere ad un Governo di transizione nato dalle proteste di Piazza Maidan. Proteste nate quattro mesi fa dal mancato accordo fra Ucraina e Unione Europea nell’ambito di un Partenariato orientale e sfociate poi in aperta opposizione ad un Governo e ad un Presidente simboli di corruzione e di gestione opaca del potere.

Ucraina, Russia ed Unione Europea ad un bivio

Si è precipitosamente e provvisoriamente conclusa in Ucraina un’ondata di proteste e di manifestazioni iniziate circa tre mesi fa con il rifiuto del Presidente Janukovic di sottoscrivere gli accordi di associazione con l’Unione Europea nell'ambito del Partenariato Orientale.

La collera della Bosnia

Tuzla, Mostar, Sarajevo sono città, nel cuore dei Balcani, i cui nomi sono legati al filo della storia e della memoria, un filo che ha percorso il Novecento. Gli accordi di Dayton del 1995 avevano messo fine a più di tre anni di guerra e violenze dopo la disgregazione dell’ex Jugoslavia e gettato le basi per la ricostruzione di una Bosnia unitaria e multietnica.

Svizzera: sempre più isola (in)felice?

Il 10 Febbraio scorso l’Europa si è svegliata con l’inquietante notizia dei risultati del referendum svizzero sulla “limitazione dell’immigrazione di massa”, compresa l’immigrazione proveniente dall'Unione Europea e quella dei richiedenti asilo.

Sochi: giochi olimpici fra le turbolenze del Caucaso del Nord

Si apriranno fra pochi giorni i giochi olimpici 2014 a Sochi, in una delle regioni più inquiete e turbolente della Russia: il Caucaso del Nord. I recenti attentati a Volgograd e il conseguente problema della sicurezza sullo svolgimento dei giochi hanno riportato sotto i riflettori questa tormentata regione e la sua lunga storia di instabilità e di mai dimenticate sofferenze.

Ucraina nella tormenta

Le manifestazioni dell’opposizione in Ucraina contro il Presidente Viktor Ianukovich e il suo Governo non si arrendono e sembrano entrate, da alcuni giorni a questa parte, in una fase più determinata, innescando reazioni violente che hanno già lasciato per le strade troppe vittime.

Una speranza per la Siria?

Si apre a Montreux il 22 Gennaio la Conferenza “Ginevra 2” per tentare di trovare una soluzione diplomatica e politica alla guerra in Siria. Una Conferenza che ha già fatto molto discutere, più volte rinviata e i cui obiettivi, col passare degli anni e della guerra, sono diventati, fra le parti chiamate a negoziare, così distanti da considerarsi quasi incompatibili.

Esiste ancora un processo di pace israelo – palestinese?

La scomparsa di Ariel Sharon, dopo otto anni di coma, spinge inevitabilmente a riportare lo sguardo su quel pezzo di Medio Oriente che, dopo tanti anni, ancora non riesce a trovare né pace né sicurezza.

La Costituzione tunisina garante dei diritti delle donne

Da un Medio Oriente sempre più in preda a gravi e violente convulsioni e agli inquietanti risvolti delle Primavere arabe, giungono finalmente alcune buone notizie dalla piccola Tunisia: il voto su un progetto di Costituzione che contempla, fra altro, la parità fra “cittadini e cittadine” e conferisce loro gli stessi diritti e gli stessi doveri.

Uno sguardo al mondo nell’anno 2013

Si è chiuso anche il 2013 e, come ogni anno, non si può resistere alla tentazione di tracciare un bilancio e di valutare avvenimenti e prospettive per l’anno che verrà. Molte le cose successe e, per quanto riguarda le relazioni internazionali, è utile soprattutto ricordare quegli avvenimenti i cui effetti si protrarranno anche in futuro.

Kiev, tra Mosca e Bruxelles

Si intensificano in Ucraina le manifestazioni a favore di un ravvicinamento del Paese all’Unione Europea, dopo che il Governo di Kiev ha deciso, a fine novembre e all’ultimo momento, di non sottoscrivere l’Accordo di Associazione previsto nel quadro del Partenariato orientale.

Addio a Nelson Mandela

Si è spento e se ne è andato Nelson Mandela, un gigante della storia e dei nostri tempi, che ci ha insegnato e dimostrato...

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