Home Autori Articoli di Adriana Longoni

Adriana Longoni

Adriana Longoni
906 ARTICOLI 0 COMMENTI
Tra i fondatori di APICE e a lungo vicepresidente, ha lavorato per molti anni nelle Istituzioni europee coordinando i progetti nell'ambito della cooperazione allo sviluppo e della politica di vicinato, in Guinea Conakry prima e in Caucaso poi. Gestisce l’Antenna di Bruxelles dell’Associazione.

L’ Accordo UE-Turchia sui rifugiati sotto i riflettori di Amnesty International

Non è certamente una sorpresa il tono usato da Amnesty International per denunciare, nel rapporto pubblicato il 1 aprile 2016, l’accordo sui rifugiati firmato...

Lettera da Bruxelles

È trascorsa ormai una settimana dagli attentati di Bruxelles e sembra che una calma surreale abbia invaso la città. Una specie di silenzio chiuso fra lo stordimento di un tragico attacco appena consumato e l’inquietudine di una nuova e possibile sciagura.

Un mondo tra guerre e pace

Molti i segnali e gli avvenimenti fra guerre e pace che hanno attraversato il mondo in questi ultimi giorni. Segnali di guerra e di...

Un abbraccio mortale con il Sultano

Non è facile interpretare e capire quali saranno sul lungo periodo le ricadute delle nuove decisioni che l’Unione Europea si appresta a prendere per...

Iran alle urne

Le recenti elezioni in Iran del 26 Febbraio scorso non sono certamente un avvenimento da mettere in secondo piano, visti i sensibili cambiamenti politici...

Tregua in Siria

Tregua o cessate il fuoco erano parole che non trovavano eco dall’inizio della guerra civile in Siria, cinque anni fa. Eppure, queste parole, per...

Medio Oriente e le strade parallele della diplomazia e delle guerre

Sembra che non riescano proprio ad incrociarsi le strade della diplomazia e delle guerre in Medio Oriente. Da quell’effimero bocciolo di “primavera araba” apparso in Siria nel 2011 ad oggi sono trascorsi cinque anni segnati solo dalla violenza e dalla fuga di milioni di profughi, dalla nascita di un sedicente Stato islamico che si impone con un terrorismo di rara ferocia in tutta la regione e non solo, ed infine dal coinvolgimento, su versanti quasi incompatibili, delle potenze regionali e mondiali. Versanti che, se hanno teoricamente in comune la lotta al sedicente Stato islamico, si dividono e si oppongono su antiche fratture etniche e religiose e, a livello globale, su nuovi interessi politici ed economici.

Inquietante Egitto

Sotto choc per l’assassinio del giovane Giulio Regeni, l’attenzione dell’opinione pubblica, italiana in particolare, è inevitabilmente portata ad interrogarsi su cosa stia succedendo in Egitto e a guardare in faccia la dura realtà politica della dittatura del Generale Abdel Fattah al-Sisi. Una realtà che Giulio Regeni ha cercato di capire, di analizzare, di raccontare e di denunciare e che, forse, proprio per questo, è stato ridotto brutalmente al silenzio.

Libia: guerra si, guerra no

È da molti mesi a questa parte che in Occidente si discute di un nuovo intervento militare in Libia, dopo quello effettuato nel 2011 che portò alla caduta del Governo e del Colonnello Gheddafi. Sono trascorsi cinque anni da quella caduta e la situazione del Paese continua a precipitare in un caos politico e istituzionale sempre più complesso e insanabile, fatto di divisioni tribali e geografiche che frenano la concretizzazione e l’avvio del Governo di unità nazionale e dimostrando poca sensibilità per le grandi sfide che il Paese rappresenta e deve affrontare.

Inquietanti turbolenze anche ai confini orientali dell’Europa

Ormai da molti mesi l’attualità ci ha abituato a concentrare l’attenzione sui confini meridionali dell’Europa, su quel Medio Oriente sconvolto dalle guerre, dal fondamentalismo...

Alta tensione fra Iran e Arabia Saudita

Per coloro che speravano, per il 2016, in un qualche spiraglio di luce che attenuasse le forti turbolenze e i venti di guerra che soffiano da anni sul Medio oriente, l’esecuzione di 47 persone, considerate “terroristi” da parte dell’Arabia Saudita ha spazzato via, con violenza, quelle tenui speranze.

Lettera a Putin

Gentile Presidente Vladimir Vladimirovitch, Da cittadina europea, Le scrivo questa lettera per presentarLe, oltre agli auguri di un Buon Anno 2016, alcune domande sul futuro...

Turbolenze ai confini dell’Europa nel 2015

Anche il 2015 si avvia ad essere ormai “passato”, lasciando in eredità un futuro più che mai incerto ed inquietante sul versante della pace...

La Turchia e il “dialogo” con l’Europa

Forte del risultato delle elezioni di novembre che hanno dato una maggioranza quasi assoluta al partito del Presidente Erdogan, l’AKP (Partito della Giustizia e dello Sviluppo), il Primo Ministro Davutoglu ha partecipato al Vertice UE-Turchia che si è tenuto il 29 novembre a Bruxelles. Un Vertice convocato dal Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk con l’obiettivo, da una parte, di gettare le basi di una cooperazione per il contenimento e la gestione dei flussi migratori e, dall’altra, per ridare vita al processo di negoziato per l’adesione della Turchia all’Unione Europea.

Di nuovo sangue a Parigi

Venerdì 13 novembre, Parigi è stata di nuovo colpita dalla cieca ferocia del terrorismo. Ad oggi 129 le vittime, 300 i feriti di cui un centinaio gravi, sette i punti d’attacco con armi e kamikaze che si sono fatti esplodere per provocare la strage. Certo non ci sono parole adatte per esprimere, sul filo di una forte emozione, l’orrore per quello che è successo né esistono parole per spiegare razionalmente le motivazioni che hanno spinto gli autori a compiere una tale carneficina. La maggior parte dei quotidiani di molti Paesi, non solo europei, non hanno esitato a scrivere nei loro titoli la parola “guerra” a lettere cubitali

Sinai, nuova frontiera del terrorismo?

È in quella penisola semi desertica, carica di storia antica e moderna situata all’Est dell’Egitto e schiacciata fra il Canale di Suez ad Ovest e Israele e la Striscia di Gaza ad Est, che il 31 ottobre scorso un aereo russo è precipitato con più di 200 persone a bordo. L’ipotesi che si fa sempre più strada ma che stenta comprensibilmente a confermarsi è quella di un attentato terroristico e dell’esplosione di una bomba a bordo ad opera dei militanti islamici della “Provincia del Sinai”, affiliati ai jihadisti dello Stato islamico.

Aung San Suu Kyi ha vinto le elezioni in Birmania

Dopo anni di dittatura militare, la Birmania ha tenuto ieri le sue prime elezioni libere da 25 anni a questa parte. Ha vinto con circa il 70% dei voti la Lega nazionale per la democrazia, il Partito di Aung San Suu Kyi. I militari, per ora, hanno ammesso la loro sconfitta elettorale, anche se la storia del Paese e dei suoi cittadini invita ancora alla prudenza.

Turchia: il voto dell’inquietudine

C'era grande attesa per i risultati delle elezioni del 1° novembre scorso, e non solo in Turchia. Richiamati alle urne dopo solo cinque mesi, i cittadini turchi che si erano in un primo momento espressi in modo tale da ridurre il peso della maggioranza assoluta di cui godeva il partito del Presidente Erdogan, l’AKP (Partito della Giustizia e dello Sviluppo, di orientamento islamico-conservatore) sono tornati sui loro passi, riconfermando una fiducia ininterrotta dal 2002.

L’impossibile pace israelo-palestinese

ra il 30 settembre scorso quando, alla sede delle Nazioni Unite a New York, è stata innalzata per la prima volta la bandiera palestinese. La Palestina era entrata all’ONU in quanto membro osservatore nel 2012 e, all’inizio del 2015, alla Corte Internazionale dei diritti dell’uomo.

Turchia e Medio Oriente

Le recenti turbolenze politiche della Turchia, la serie di attentati che hanno fatto più di un centinaio di vittime, l’ambigua e tardiva partecipazione alla lotta contro il sedicente Stato islamico hanno riportato sotto i riflettori dell’attualità tutti gli interrogativi sul ruolo che tale Paese sta avendo nel contesto del Medio Oriente.

Editoriali e commenti

Ultime news

Schede tematiche