Adriana Longoni
Un Vertice per l’emergenza umanitaria
Non è certamente apparsa come notizia di primo piano nei mezzi di comunicazione, eppure il Vertice umanitario mondiale, che si è tenuto per la...
Turchia sempre più sulla via della dittatura
Sempre più inquietanti gli scenari politici che, giorno dopo giorno, si delineano nella Turchia del Presidente Erdogan. Ultimo episodio di rilevante importanza è l’uscita di scena del Primo Ministro turco, Ahmet Davutoglu, il 5 maggio scorso. Un’uscita di scena che sa molto di un’energica spinta, da parte del Presidente Erdogan, per cacciare il Capo del Governo, giudicato forse poco arrendevole o troppo indipendente, fuori dalla scena politica.
Le barriere dell’Europa e un Medio oriente in fiamme.
Era il 25 aprile 2016 quando si sono incontrati ad Hannover, in un formato G5, quattro leader europei, Merkel, Cameron, Hollande e Renzi, con il Presidente degli Stati Uniti.
Israele – Palestina, un conflitto dietro le quinte
È da molto tempo che il conflitto fra Israele e la Palestina non appare più fra i titoli che occupano la scena internazionale, quasi completamente rivolti ad altri conflitti in Medio Oriente e, in particolare a due dei principali assi di tali conflitti: il terrorismo del fondamentalismo islamico e la fuga di milioni di profughi e richiedenti asilo.
Richiedenti asilo anche dallo Yemen, mentre l’Europa spara sui migranti
In un Medio Oriente attraversato da molteplici turbolenze, poco si parla della guerra che si consuma nello Yemen e del suo fragile “cessate il...
Nagorno Karabakh: nuove tensioni nel Caucaso del Sud e alle frontiere orientali dell’Europa
Nagorno Karabakh è una piccola enclave di 150 mila abitanti, in maggioranza armeni, situata nel cuore dell’Azerbaijan, autoproclamatasi indipendente nel 1992 quando l’Impero Sovietico si stava sgretolando giorno dopo giorno.
L’ Accordo UE-Turchia sui rifugiati sotto i riflettori di Amnesty International
Non è certamente una sorpresa il tono usato da Amnesty International per denunciare, nel rapporto pubblicato il 1 aprile 2016, l’accordo sui rifugiati firmato...
Lettera da Bruxelles
È trascorsa ormai una settimana dagli attentati di Bruxelles e sembra che una calma surreale abbia invaso la città. Una specie di silenzio chiuso fra lo stordimento di un tragico attacco appena consumato e l’inquietudine di una nuova e possibile sciagura.
Un mondo tra guerre e pace
Molti i segnali e gli avvenimenti fra guerre e pace che hanno attraversato il mondo in questi ultimi giorni. Segnali di guerra e di...
Un abbraccio mortale con il Sultano
Non è facile interpretare e capire quali saranno sul lungo periodo le ricadute delle nuove decisioni che l’Unione Europea si appresta a prendere per...
Iran alle urne
Le recenti elezioni in Iran del 26 Febbraio scorso non sono certamente un avvenimento da mettere in secondo piano, visti i sensibili cambiamenti politici...
Tregua in Siria
Tregua o cessate il fuoco erano parole che non trovavano eco dall’inizio della guerra civile in Siria, cinque anni fa. Eppure, queste parole, per...
Medio Oriente e le strade parallele della diplomazia e delle guerre
Sembra che non riescano proprio ad incrociarsi le strade della diplomazia e delle guerre in Medio Oriente. Da quell’effimero bocciolo di “primavera araba” apparso in Siria nel 2011 ad oggi sono trascorsi cinque anni segnati solo dalla violenza e dalla fuga di milioni di profughi, dalla nascita di un sedicente Stato islamico che si impone con un terrorismo di rara ferocia in tutta la regione e non solo, ed infine dal coinvolgimento, su versanti quasi incompatibili, delle potenze regionali e mondiali. Versanti che, se hanno teoricamente in comune la lotta al sedicente Stato islamico, si dividono e si oppongono su antiche fratture etniche e religiose e, a livello globale, su nuovi interessi politici ed economici.
Inquietante Egitto
Sotto choc per l’assassinio del giovane Giulio Regeni, l’attenzione dell’opinione pubblica, italiana in particolare, è inevitabilmente portata ad interrogarsi su cosa stia succedendo in Egitto e a guardare in faccia la dura realtà politica della dittatura del Generale Abdel Fattah al-Sisi. Una realtà che Giulio Regeni ha cercato di capire, di analizzare, di raccontare e di denunciare e che, forse, proprio per questo, è stato ridotto brutalmente al silenzio.
Libia: guerra si, guerra no
È da molti mesi a questa parte che in Occidente si discute di un nuovo intervento militare in Libia, dopo quello effettuato nel 2011 che portò alla caduta del Governo e del Colonnello Gheddafi. Sono trascorsi cinque anni da quella caduta e la situazione del Paese continua a precipitare in un caos politico e istituzionale sempre più complesso e insanabile, fatto di divisioni tribali e geografiche che frenano la concretizzazione e l’avvio del Governo di unità nazionale e dimostrando poca sensibilità per le grandi sfide che il Paese rappresenta e deve affrontare.
Inquietanti turbolenze anche ai confini orientali dell’Europa
Ormai da molti mesi l’attualità ci ha abituato a concentrare l’attenzione sui confini meridionali dell’Europa, su quel Medio Oriente sconvolto dalle guerre, dal fondamentalismo...
Alta tensione fra Iran e Arabia Saudita
Per coloro che speravano, per il 2016, in un qualche spiraglio di luce che attenuasse le forti turbolenze e i venti di guerra che soffiano da anni sul Medio oriente, l’esecuzione di 47 persone, considerate “terroristi” da parte dell’Arabia Saudita ha spazzato via, con violenza, quelle tenui speranze.
Lettera a Putin
Gentile Presidente Vladimir Vladimirovitch,
Da cittadina europea, Le scrivo questa lettera per presentarLe, oltre agli auguri di un Buon Anno 2016, alcune domande sul futuro...
Turbolenze ai confini dell’Europa nel 2015
Anche il 2015 si avvia ad essere ormai “passato”, lasciando in eredità un futuro più che mai incerto ed inquietante sul versante della pace...
La Turchia e il “dialogo” con l’Europa
Forte del risultato delle elezioni di novembre che hanno dato una maggioranza quasi assoluta al partito del Presidente Erdogan, l’AKP (Partito della Giustizia e dello Sviluppo), il Primo Ministro Davutoglu ha partecipato al Vertice UE-Turchia che si è tenuto il 29 novembre a Bruxelles. Un Vertice convocato dal Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk con l’obiettivo, da una parte, di gettare le basi di una cooperazione per il contenimento e la gestione dei flussi migratori e, dall’altra, per ridare vita al processo di negoziato per l’adesione della Turchia all’Unione Europea.