A quale diritto non rinuncerebbe mai?

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A queste domanda e ad altre simili hanno risposto i cittadini dei ventisette Stati membri coinvolti in un’indagine Eurobarometro.
Il 48% ha scelto il diritto di libera circolazione e soggiorno nell’UE; al secondo posto in questa particolare classifica si colloca il diritto a una buona amministrazione da parte delle istituzioni comunitarie (33%) e al terzo il diritto di adire al Mediatore Europeo (32%).
«Il diritto di circolare e soggiornare liberamente nell’UE è sicuramente uno dei maggiori successi dell’integrazione europea» ha affermato il Mediatore Europeo Nikiforos Diamandouros «la Rete Europea dei Mediatori ha un ruolo-chiave nell’assicurare l’esigibilità   e l’esercizio di questo diritto». Diamandouros si è inoltre detto contento di scoprire che i cittadini considerano importante il diritto a una buona amministrazione e quello di poter presentare le proprie istanze al Mediatore Europeo. «Queste risposte» ha detto Diamandouros «sottolineano il ruolo cruciale del Mediatore come trait d’union tra i cittadini e l’amministrazione UE».
Dal sondaggio emerge anche un basso livello di informazione sulla Carta dei diritti fondamentali – il 13% degli intervistati non ne ha mai sentito parlare e il 72% si ritiene poco informato – nonchà© una piuttosto diffusa insoddisfazione per la trasparenza dell’amministrazione UE (segnalata dal 42% degli intervistati).
Il sondaggio dedica infine una particolare attenzione alla figura del Mediatore Europeo al quale il 52% degli intervistati ritiene competa l’attività   di informazione dei cittadini in merito ai diritti di cui godono e al loro effettivo esercizio; il 34% degli intervistati ritiene, invece, che il Mediatore Europeo debba lavorare in più stretta sinergia con i suoi omologhi nazionali e regionaliattraverso la Rete Europea dei Mediatori.
I risultati del sondaggio saranno utilizzati dal Mediatore Europeo per migliorare la qualità   del servizio offerto, per incoraggiare l’amministrazione UE a intensificare il proprio impegno nella direzione di una «cultura di servizio al cittadino» e per fare in modo che la Rete Europea dei Mediatori lavori più intensamente sull’informazione relativa alla Carta dei diritti fondamentali e sui suoi contenuti.

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