Dopo la sessione plenaria, le barriere interne restano

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Durante il dibattito di mercoledì 11 maggio al Parlamento europeo in occasione della settimana di sessione plenaria, gli europarlamentari hanno ribadito a Commissione e Consiglio la necessità di rafforzare i confini esterni di Schengen così da garantire una sicura e libera circolazione interna, scevra di restrizioni. Essi hanno rilevato come l’innalzamento di barriere interne comporti delle ricadute di tipo economico, perché incide tanto sul settore dei trasporti quanto su quello del turismo, nonchè sociali, poiché concorre ad aumentare le tensioni tra i vari Stati membri. Per questo motivo hanno sollecitato l’attività di valutazione della Commissione per valutare la loro proporzionalità e la loro necessarietà.

Nonostante la posizione di buona parte degli europarlamentari, il 12 maggio è stata approvata la raccomandazione proposta il 4 maggio dalla Commissione, la quale prevede il prolungamento delle misure di sicurezza interne esistenti sui territori di Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia – Stato non facente parte dell’Unione europea ma appartenente allo spazio Schengen. Tuttavia, Dimitris Avramopoulos, Commissario per le migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza, ha ribadito come queste misure debbano essere “eccezionali e temporanee”, auspicandone la rimozione entro la fine dell’anno.

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