Turchia, commissione esteri e CoRePer

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Durante un’audizione alla commissione Esteri del Parlamento il Commissario Oli. Rehn, ha invitato gli Stati membri ad approvare in tempi rapidi il quadro di negoziazione in modo che il negoziato possa aprirsi, come previsto, il 3 ottobre prossimo. Secondo il Commissario, il governo di Ankara ha rispettato tutti gli obblighi stabiliti dal Consiglio europeo di dicembre 2004 e ha siglato il protocollo di Unione doganale. Il non riconoscimento di Cipro, per quanto problematico non giunge inatteso e non rappresentava una precondizione stabilita quando si assunse la decisione di aprire i negoziati. Inoltre, ha continuato Rehn, il negoziato è da intendersi come processo aperto in cui ogni Stato potrà   disporre di un diritto di veto su ognuno dei 35 capitoli dell’aquis communitaire che verranno discussi separatamente e sui quali si voterà   all’unanimità  . Quanto alla valenza giuridica della dichiarazione unilaterale di non riconoscimento di Cipro, Rehn ha cercato di rassicurare i parlamentari; il documento non ha e non potrà   avere effetti sul protocollo di Unione doganale che deve applicarsi nei confronti di tutti e 25 gli Stati Membri e quindi anche di Cipro.
Il Comitato dei Rappresentanti Permanenti, poi ha nuovamente discusso sia del testo della «controdichiarazione» sia del quadro negoziale. Cipro e la Grecia continuano a sostenere che il riconoscimento di Cipro debba precedere l’adesione e condizionare l’avvio nei negoziati e che non si possano stabilire legami tra il processo di unificazione di Cipro e i negoziati di adesione della Turchia. L’Austria torna a parlare di parternariato privilegiato e da molte parti, mentre si trova l’accordo sul monitoraggio del processo di adesione, si invita alla cautela nella valutazione delle «capacità   di assorbimento» dell’Unione.

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