Sempre più «digitali» i cittadini europei

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Un recente sondaggio Eurobarometro della Commissione Europea relativo all’uso di Internet, del telefono e della tv evidenzia come i cittadini europei stiano diventando sempre più «digitali».
L’indagine, che ha coinvolto 27.000 famiglie in tutta Europa, rileva che un numero sempre maggiore di cittadini si abbona a Internet a banda larga e alla tv digitale mediante pacchetti a costo fisso, manifestando tuttavia preoccupazione per i costi, la qualità   del servizio, la sicurezza e la libertà   nella rete. La diffusione della banda larga implica un numero sempre maggiore di persone che usano servizi on line, con oltre un terzo dei cittadini europei che dichiara di frequentare siti web di socializzazione, sia nei Paesi in cui Internet è molto diffuso (ad esempio i Paesi Bassi) sia in quelli in cui lo è di meno (Lettonia). Il sondaggio rileva poi che il 22% delle famiglie con accesso a Internet utilizza il computer per fare chiamate vocali e che le famiglie dei 12 nuovi Stati membri dell’UE ricorrono a questa pratica con una frequenza due volte maggiore rispetto agli altri 15 Paesi membri. Il 98% delle famiglie europee possiede la televisione; di queste solo il 30% riceve le trasmissioni via cavo, mentre il 23% è abbonato alla tv digitale (+11% rispetto al 2007).
L’Agenda digitale europea, che mira a facilitare l’accesso a tutti i cittadini europei a Internet a banda larga, si prefigge entro il 2020 di fare in modo che tutti gli europei possano avere accesso a internet ad una velocità   di 30 Mbps. Sono ancora, infatti, il 43% le famiglie europee che non hanno accesso al web e quasi una famiglia su cinque tra quelle intervistate indica nei costi elevati la ragione per cui non ha una connessione internet in casa. Anche per quanto riguarda la telefonia, il 61% degli utenti di telefonia mobile dell’UE e il 49% degli abbonati a una linea fissa limitano le loro chiamate a causa dei costi.
Infine molti intervistati manifestano preoccupazione riguardo alla sicurezza della rete: l’84% delle famiglie intervistate vorrebbe essere informato se i propri dati personali vengono persi, rubati o modificati, mentre il 45% teme che i propri dati personali possano essere utilizzati indebitamente nei siti di socializzazione.

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