In occasione del Consiglio Affari Esteri del 22 maggio, la Presidenza lussemburghese ha formulato una proposta per la conclusione del negoziato.
In sintesi di propone di:
– Ridurre gli stanziamenti di impegno all’1,06 – 1,09% (compromesso tra l’1,24% proposto dalla Commissione e il tetto massimo dell’1% richiesto da Germania, Francia, Regno Unito, Austria, Olanda e Svezia).
– Rivedere al ribasso le cifre indicate dalla Commissione in materia di ricerca, alle Reti Trans-europee, Libertà Sicurezza e Giustizia e Relazioni Esterne;
– Concentrare i Fondi Strutturali e i Fondi per la Coesione sulle Regioni meno sviluppate compensando, con un regime transitorio, coloro che sostengono gli sforzi più grandi.
– Confermare le cifre che la Commissione ha previsto per la rubrica «conservazione dell’ambiente» con l’aggiunta di una somma supplementare per l’integrazione di Romania e Bulgaria nella Politica Agricola Comune
Quanto alla situazione dei singoli Stati membri si ribadisce la necessità di ridiscutere e ridurre progressivamente lo «storno inglese» (assegno che la Gran Bretagna riceve da 20 anni in cambio del suo contributo alla la Politica Agricola Comune) e di adottare misure specifiche che alleggeriscano il carico di Olanda, Germania e Svezia, primi contributori netti dell’Unione.
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