Nasce l’Unione per il Mediterraneo

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Lanciato circa un anno fa dal presidente francese Nicolas Sarkozy, il progetto di Unione per il Mediterraneo è stato ufficialmente varato in occasione del Vertice di Parigi e intende consolidare e far progredire la cooperazione tra le due sponde del Mediterraneo.
«Abbiamo sognato tanto e ora il sogno diventa realtà  » ha dichiarato Sarkozy, aggiungendo: «àˆ stato un grande onore avere tutti i Paesi delle due sponde, uno straordinario consesso, gli arabi erano seduti assieme a Israele ed è stato un grande momento». Il presidente francese ha poi precisato che la Conferenza si terrà   ogni due anni, mentre i ministri degli Esteri si riuniranno ogni anno.
L’Unione, che riunisce 44 Stati d’Europa e del Mediterraneo, le istituzioni comunitarie e le organizzazioni regionali, nasce con l’obiettivo di dare un nuovo impulso al partenariato euromediterraneo, riprendendo le realizzazioni del Processo di Barcellona inaugurato tredici anni fa ma spingendone più avanti le ambizioni e sviluppandone il funzionamento e gli strumenti di azione. Tre principi sono alla base del progetto: una mobilitazione politica al più alto livello con Vertici di capi di Stato e di governo ogni due anni; una governance su base egualitaria incarnata da una copresidenza nord-sud e una segreteria permanente paritaria; una priorità   data ai progetti concreti di dimensione regionale creatori di una solidarietà   di fatto.
Mentre nel Processo di Barcellona la direzione politica è sempre stata della presidenza di turno dell’UE, che convocava le riunioni ministeriali e decideva l’agenda, e sempre legato a Bruxelles era lo strumento finanziario costituito dal Fondo per il Mediterraneo della la Banca Europea d’Investimenti (BEI), con l’Unione per il Mediterraneo i Paesi del sud e quelli del nord dovrebbero avere lo stesso potere d’iniziativa e di decisione: l’Unione avrà   infatti una doppia presidenza nord-sud a rotazione biennale e un segretariato permanente. Le prime presidenze spettano a Francia ed Egitto.
Per i progetti comuni, le indicazioni prioritarie riguardano: pulizia del Mediterraneo entro il 2020, collegare tutti i Paesi del bacino con le «autostrade del mare», sfruttare l’energia solare e creare una protezione civile comune per rispondere alle numerose emergenze dell’area (immigrazione illegale, affondamenti di petroliere), creare un’agenzia di sviluppo tra le piccole e medie imprese.
Entro breve tempo dovrebbe poi nascere dalla BEI la Banca del Mediterraneo, che finanzierà   i progetti principali e gestirà   i risparmi dei Paesi dell’Unione.

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