Le raccomandazioni dei cittadini europei su cambiamento climatico, ambiente e salute

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Tra il 7 e 9 gennaio 2022 si è riunito per la terza ed ultima volta il gruppo dei cittadini europei sul cambiamento climatico, l’ambiente e la salute (The European Citizens’ Panel on Climate change, environment and Health), ospite del Collegio d’Europa di Natolin e del Palazzo della Cultura e della Scienza di Varsavia, Polonia.

Al termine degli eventi sono state approvate le 51 indicazioni sulle sfide con cui l’Europa ha a che fare in materia di clima, ambiente e salute. Queste ruotano intorno alle seguenti tematiche: migliori modi di vivere, protezione dell’ambiente e della nostra salute, indirizzamento della nostra economia e dei consumi verso una società sostenibile e che si prende cura di tutti.

Analizziamo ora le 5 macro aree a cui sono rivolte tali raccomandazioni.

1. Per quanto concerne le migliori modalità di vita sono consigliati: dei sussidi e degli incentivi utili allo sviluppo di un agricoltura organica e sostenibile con l’introduzione di standard minimi da rispettare per la qualità del cibo e la sua tracciabilità; la proposta di rendere parte dell’educazione pubblica la produzione di cibo; di favorire la mobilità ciclabile e pedonale rispetto a quella dei veicoli motorizzati e la creazione di aree verdi sia pubbliche che private con città europee più ecologiche e con effetti positivi anche nell’economia e nel sociale; di organizzare una carta comune tra tutti gli stati membri per individuare le problematiche comuni legate all’ambiente e facilitarne una comunicazione trasversale.

2. Per l’ambiente e per la nostra salute si è proposto: un sistema di informazione unificato che permetta di conoscere più in profondità le informazioni sui prodotti e sui loro cicli vitali per responsabilizzare maggiormente i cittadini; maggiori investimenti per ricercare nuove fonti di energia più ecologiche e coinvolgere i cittadini; una riduzione dei pesticidi e dei fertilizzanti chimici, cercando nuove soluzioni e istruendo gli agricoltori; di estendere le aree di protezione e conservazione delle biodiversità limitandone l’intervento dell’uomo; uno sviluppo dell’agricoltura sostenibile con prodotti che possano essere tracciati ed etichettati e la cui qualità sia controllata; la riforestazione del territorio; di eliminare i contenitori per il cibo e per le bevande non biodegradabili; una graduale eliminazione degli allevamenti intensivi e delle irrispettose condizioni di vita degli animali; di dare vita ad una dichiarazione comunitaria sugli utilizzi delle sostanze ormonali nella produzione di cibo e tassare i cibi non salutari, aumentando contestualmente la consapevolezza dei cittadini.

3. Per regolare la sovrapproduzione ed i consumi si è suggerito: che l’UE incentivi e istruisca i cittadini sul maggiore utilizzo dei prodotti, favorendone il riutilizzo; che si adottino norme più severe e ambientali in materia di manifattura e assicurazioni di condizioni più eque lungo l’intera catena di produzione; la limitazione delle pubblicità dei prodotti che danneggino l’ambiente; che si favoriscano forme di riutilizzo dei materiali; l’implementazione delle politiche per un’economia circolare a livello europeo incentivando i cittadini e le aziende; l’inserimento sugli imballaggi delle avvertenze per riciclo; l’accesso a cibi locali di alta qualità; l’introduzione di prodotti più sostenibili ed economici; un meccanismo che incoraggi un migliore consumo grazie ad indicatori di garanzia.

4. Per il percorso verso una società sostenibile si è indicato: che l’UE renda obbligatori dei filtri per la CO2 e finanzi i membri che non possono permetterseli; una riduzione dell’allevamento intensivo per abbassare la produzione di metano e l’inquinamento delle acque; la necessità di produrre idrogeno green per diminuire la CO2; la creazione di strumenti di coercizione per combattere l’inquinamento; la creazione di una piattaforma o di un sito in cui cittadini ed esperti possano interagire; la diminuzione delle importazioni di beni che non siano ecologici secondo i parametri europei; il bisogno di incoraggiare e facilitare il dialogo sul cambiamento climatico a tutti i livelli; di supportare economicamente gli Stati membri per promuovere la connettività con le aree rurali favorendo il trasporto pubblico e la connessione internet; di migliorare le infrastrutture dei trasporti; di promuovere l’acquisto di veicoli elettrici con incentivi e sviluppi sulle altre tecnologie non inquinanti.

5. Per la garanzia della sanità aperta a tutti si è raccomandato: di salvaguardare gli standard di salute comuni, promuovendo il salario minimo e un limite massimo di ore di lavoro; di assicurare che le cure in tutta Europa siano di uguale qualità e con prezzi equi; di creare un database europeo sulla salute che contenga le cartelle cliniche in caso di emergenze o malattie; lo sviluppo e la sincronizzazione delle ricerche e delle innovazioni in ambito medico; l’aumento del budget per le ricerche congiunte nell’area medica; di stabilire una settimana della salute con iniziative in tutti i gli stati membri sulle tematiche mediche; di smettere di considerare i prodotti sanitari femminili come beni di lusso ma in quanto prodotti essenziali; che gli Stati membri introducano nei loro percorsi scolastici temi di salute mentale ed educazione sessuale; lo sviluppo di una migliore comunicazione delle iniziative riguardanti la salute mentale; l’introduzione di standard minimi per la qualità dell’igiene mentale; l’inclusione della salute e dell’assistenza medica tra le competenze condivise tra l’UE e gli Stati membri; lo svolgimento di corsi di primo soccorso aperti a tutti e gratuiti; la garanzia che la sanità privata non benefici di fondi pubblici e non prosciughi le risorse del sistema sanitario pubblico.

Per approfondire: il comunicato del Parlamento Europeo, il documento finale dell’incontro

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