Inflazione e record dell’euro preoccupano la BCE

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Mentre la Banca Centrale Europea (BCE) ammoniva sul rischio al rialzo dei prezzi nella zona dell’euro, perchà© «il contesto economico presenta un elevato grado d’incertezza a causa delle turbolenze dei mercati», l’euro ha segnato un nuovo record a 1,5359 dollari.
Secondo le previsione della BCE, il tasso d’inflazione della zona euro resterà   «significativamente» al di sopra del 2% nei prossimi mesi, per scendere poi gradualmente solo nella seconda parte dell’anno. La BCE ha infatti rivisto al rialzo le previsioni per l’inflazione che per il 2008 dovrebbe essere fra il 2,6% e il 3,2% e per il 2009 fra l’1,5% e il 2,7%, mentre le stime precedenti indicavano, in media, 2,5% per il 2008 e 1,8% per il 2009. Una revisione al ribasso invece per le stime di crescita economica per il 2008, con una «forchetta» di previsione compresa tra l’1,3% e il 2,1% rispetto al precedente 1,5%-2,5%. Per il 2009 la nuova stima di crescita economica è compresa tra l’1,3% e il 2,3% rispetto all’1,6%-2,6%.
Mantenendo il tasso principale d’interesse invariato al 4% (mentre negli USA il costo del denaro è stato abbassato al 3%), la BCE ha espresso preoccupazione sull’eccessiva volatilità   dei tassi di cambio che «non è desiderabile e puಠdanneggiare la crescita mondiale».
La Confederazione Europea dei Sindacati (CES) ha esortato la BCE a «reagire al rialzo allarmante dell’euro, che minaccia i posti di lavoro, attraverso la riduzione dei tassi di interesse per sostenere la crescita». La CES ha chiesto alla BCE di riconoscere che «oggi i rischi sono spostati sulla crescita più che sull’inflazione».

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