Europarlamento: presentato il Rapporto sui diritti umani

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La commissione Affari esteri del Parlamento europeo ha approvato la bozza del Rapporto annuale sui diritti umani che sarà   discussa e votata dall’Aula la settimana prossima. Cina, Iran e Russia al centro dell’attenzione dei deputati europei.
Constatando con soddisfazione l’adozione da parte dell’ONU della moratoria sulle esecuzioni capitali, il Rapporto auspica il totale sradicamento in Europa e il raggiungimento dell’abolizione della pena di morte a livello mondiale. Così come ritiene importante la lotta a ogni forma di discriminazione e violenza contro le donne e le ragazze, compresi gli aborti selettivi di genere, le mutilazioni sessuali e i matrimoni forzati.
Desta preoccupazione la situazione dei diritti umani in Cina, Paese con il più alto numero di esecuzioni al mondo e dove tutte le promesse fatte in materia di tutela dei diritti sono per ora rimaste tali. Rispetto alla situazione del Tibet sarà   votata una risoluzione separata il 10 aprile.
Le libertà   di espressione e di riunione continuano a essere violate in Iran, accusato dal Rapporto per il crescente uso della pena di morte e per le centinaia di arresti sulla base di «comportamenti immorali», per questo è richiesto di riprendere il dialogo sui diritti umani interrotto nel corso del 2007.
Per quanto riguarda la Russia, il Rapporto denuncia la persistente gravità   della situazione cecena e la persecuzione di operatori dell’informazione e difensori dei diritti umani, esprimendo contrarietà   per gli scarsi risultati ottenuti finora nelle consultazioni UE-Russia sui diritti umani.
Altri Paesi messi a fuoco dal Rapporto sono il Sudan (Darfur), la Birmania, il Pakistan e l’Uzbekistan. Qualche riferimento anche ad alcuni Stati dell’UE, ad esempio la Repubblica Ceca che è l’unico a non aver ratificato lo statuto della Corte Penale Internazionale, e la Romania cui è richiesto di annullare l’accordo bilaterale con gli USA sull’immunità   rispetto alla Corte stessa.

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