Regole comuni sulle espulsioni: voto dell’Europarlamento

1681

La commissione Libertà   civili, Giustizia e Affari interni del Parlamento europeo ha votato un testo in codecisione per definire gli standard comuni nelle procedure di espulsione di immigrati illegali presenti nel territorio dell’Unione europea. L’iniziativa, partita dalla Commissione europea, mira a definire un quadro chiaro e trasparente garantendo il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà   fondamentali.
L’Europarlamento, che ha introdotto oltre 200 emendamenti alla proposta della Commissione europea (molto discussa), individua due fasi basate sulla promozione di un ritorno volontario dell’immigrato: la decisione di rimpatrio e l’ordine di espulsione. àˆ proposto un periodo di fermo massimo di 18 mesi all’interno degli oltre 170 Centri per immigrati esistenti in tutta Europa, sottolineando la necessità   di particolare attenzione per la salute, l’assistenza e l’educazioni dei minori, che quando sono soli non possano essere detenuti secondo i deputati europei.
Ogni anno, decine di migliaia di persone cercano di entrare nell’UE clandestinamente, rivolgendosi cioè ai canali illegali delle migrazioni, e centinaia sono vittime di tragedie soprattutto nelle acque che circondano il territorio europeo. Sui rimpatri e le espulsioni, perà², le regole previste dagli Stati membri differiscono sensibilmente: in alcuni, ad esempio, il fermo non supera le 32 ore mentre in altri non esistono limiti alla detenzione amministrativa. Per questo, è largamente condivisa la necessità   di regole comuni ma, sottolinea il Parlamento europeo, nel totale rispetto dei diritti umani.
Il voto finale della relazione presentata dall’eurodeputato Manfred Weber (PPE-DE) è previsto per la sessione autunnale del Parlamento, dopodichè toccherà   agli Stati membri riuniti nel Consiglio prendere una decisione definitiva.

Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here