Poco esercitato il diritto di voto dei cittadini dell’UE

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Nel 2009, 11,9 milioni di cittadini vivevano in uno Stato membro dell’UE diverso da quello di origine: nel 2010 il numero di cittadini dell’UE che ha beneficiato della libertà di movimento, acquisita con la cittadinanza dell’Unione, sfiorava i 12,5 milioni (STAT/11/105). Tra questi vi sono 8 milioni di cittadini europei in età di voto che hanno diritto di votare o di candidarsi alle elezioni locali del paese in cui risiedono, anche se si tratta di uno Stato dell’UE diverso da quello di origine.

Tuttavia, secondo una relazione pubblicata la scorsa settimana dalla Commissione Europea, questo diritto è esercitato solamente dal 10% degli aventi diritto. Nonostante la normativa dell’UE in materia (direttiva 94/80/CE) sia stata recepita dalla maggior parte dei Paesi, alcuni cittadini non sembrano essere a conoscenza dei loro diritti e permangono dei problemi nelle procedure di voto, tutt’altro che semplici.

Cooperando con le autorità nazionali, regionali e locali la Commissione vuole individuare e risolvere le difficoltà che ancora impediscono ai cittadini di esercitare appieno i loro diritti elettorali. Continuando a vigilare sulla corretta attuazione della direttiva, la Commissione, vuole promuovere pratiche migliori al fine di incoraggiare i cittadini di altri Stati dell’UE a partecipare alla vita politica e istituzionale anche a livello locale.

La proposta di proclamare il 2013 Anno europeo dei cittadini, vuole rappresentare l’occasione per divulgare i diritti dei cittadini dell’UE. Attraverso l’organizzazione di eventi mirati sulla cittadinanza dell’Unione e sulle politiche rivolte ai cittadini, la Commissione pubblicherà una seconda relazione sulla cittadinanza dell’Unione, che costituirà il piano d’azione per eliminare completamente gli ostacoli che impediscono ancora ai cittadini europei di esercitare pienamente i propri diritti.

Per saperne di più

 

 

 

 

 

 


 

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