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Adriana Longoni

Adriana Longoni
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Tra i fondatori di APICE e a lungo vicepresidente, ha lavorato per molti anni nelle Istituzioni europee coordinando i progetti nell'ambito della cooperazione allo sviluppo e della politica di vicinato, in Guinea Conakry prima e in Caucaso poi. Gestisce l’Antenna di Bruxelles dell’Associazione.

Europa, tra Eurasia e Stati Uniti

Il Vertice Europa - Asia (ASEM) svoltosi a Milano il 16 e 17 ottobre scorso, riunendo intorno al tavolo i Paesi dell’Unione europea, Norvegia, Svizzera e circa 20 Paesi asiatici con in testa Cina e Giappone, oltre alla Russia, ha messo vistosamente in scena la realtà di un mondo multipolare con un asse in rapido spostamento, nonché il ruolo che il continente asiatico sta giocando, da primo attore, come partner globale e come area con la crescita più rapida al mondo.

La Turchia spettatrice nel teatro di guerra in Medio Oriente

Le bandiere nere dello Stato islamico (IS) continuano imperterrite a sventolare e a progredire nella loro guerra, alla conquista e alla costituzione di un Califfato sunnita i cui confini sono stati annunciati solo lo scorso giugno.

Una fragile pace all’Est dell’Unione

Nel turbinio dell’inquietante attualità che occupa giornalmente i nostri media a Sud dell’Europa, è passato un po’ in secondo piano il conflitto in Ucraina e i suoi recenti risvolti per raggiungere un accordo non solo di cessate il fuoco ma anche per disegnare una prospettiva di pace duratura fra le parti in conflitto.

L’arma del terrore

Si susseguono senza sosta nei media le immagini di inaudita violenza e feroce determinazione dello Stato islamico (IS). La collera, il disgusto e il...

La geografia del terrore

Il Vertice della NATO della scorsa settimana aveva all’ordine del giorno discussioni e risposte da dare ai gravi conflitti che circondano l’Europa.

Quella guerra non (ancora) dichiarata in Ucraina

Nessuno vuole pronunciare la parola guerra, ma quello che sta succedendo da cinque mesi a questa parte nel sud - est dell’Ucraina, in quel pezzo di Ucraina che Vladimir Putin chiama già, emblematicamente e provocatoriamente riferendosi al passato, Novorossija, (Nuova Russia) ha tutta l’aria di essere una vera e propria guerra. Le immagini trasmesse dai media, con il loro carico di carri armati in movimento, di città coi palazzi distrutti, di gente che fugge e un recentissimo rapporto dell’ONU che indica il numero delle vittime a più di 2.600 non lasciano tanto spazio alle sottigliezze semantiche.

La geografia della disperazione

Si sono fortemente intensificati in questi ultimi mesi i flussi migratori provenienti dall'Africa e dal Medio Oriente e diretti, con il loro carico di disperazione, vittime e dolori sulle nostre coste, sulle prime coste dell'Europa.

Le bandiere nere dell’Iraq

Da alcuni giorni a questa parte si assiste, attraverso insopportabili immagini inviate dai media, ad un vera e propria tragedia anche in Iraq. Migliaia di persone in fuga, esecuzioni raccapriccianti e mostruose, bandiere nere che sventolano minacciose e cariche di violenza, veri e propri combattimenti per la conquista di territori e città da sottomettere al progetto di ampliamento di quello che è diventato il Califfato dello Stato islamico (IS) proclamato da Abu Bakr Al Baghdadi nello scorso luglio.

Ma la guerra non va in vacanza

Non ci sono più parole per descrivere gli orrori che i bombardamenti su Gaza stanno provocando. Ma non ci sono nemmeno più parole che permettano di capire il perché di un tale genocidio, ritenuto da Israele unico strumento possibile per garantire la sua sicurezza, il suo esistere, il suo futuro.

Guerre e tensioni alle frontiere dell’Europa

In questo anno centenario dell’inizio della prima guerra europea e mondiale, forti sono le tensioni e gli inquietanti tuoni di guerra che si sentono ai confini di questa nostra fragile Unione Europea, sia ad Est che a Sud del Mediterraneo.

Medio Oriente in evoluzione, tra nuove frontiere e antichi conflitti

La nuova guerra che si sta consumando tra Israele e Hamas, denominata da Israele “Operazione confine protettivo” non si è fermata, come tutti speravamo, con la proposta di cessate il fuoco presentata dall’Egitto.

Ancora guerre in Medio Oriente

È di nuovo altissima la tensione in Israele dopo i barbari assassini dei tre giovani israeliani e la conseguente vendetta che ha portato all’uccisione di un giovane palestinese.

Israele e Palestina: la pace impossibile

In un Medio Oriente sempre più instabile, percorso da vecchie e nuove guerre che rimettono in discussione equilibri e pace non solo nella regione, il conflitto israelo - palestinese, che dura ormai da quasi settant'anni, sembra ormai un conflitto dimenticato, di fronte al quale la comunità internazionale sembra anche essersi arresa dopo i tanti tentativi di portare a termine un ormai illusorio processo di pace.

20 giugno, giornata mondiale del rifugiato

Da dieci anni a questa parte si celebra, su iniziativa dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la giornata mondiale del rifugiato. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica su un fenomeno che prende proporzioni sempre più allarmanti e dietro il quale si consumano le tragedie di tante persone che fuggono dalla guerra e dalle violenze.

Iraq e le frontiere in Medio Oriente

La guerra in Iraq, la caduta di Saddam Hussein e il ritiro delle truppe americane sembravano ormai un lontano ricordo appartenente a quel lungo e difficile periodo seguito agli attentati dell’11 settembre alle Torri gemelle di New York.

Giugno 2014: una nuova occasione per l’Europa

È stata la settimana scorsa, una settimana carica di avvenimenti e di simboli che si sono incrociati, in questa nostra Europa, tra passato, presente e futuro. Il primo avvenimento è stato in Polonia, con la visita di Barack Obama per commemorare i venticinque anni dalla prima elezione libera del popolo polacco, un’elezione che con la vittoria di Solidarnosc, dava praticamente inizio alla caduta dell’Impero sovietico.

Russia, Ucraina e nuova geopolitica energetica

Anche per l’Ucraina il 25 maggio è stato un giorno di elezioni. Senza i voti di Donetsk, nell’est del Paese, dove nessun seggio è stato aperto, l’oligarca Petro Porosenko è stato eletto Presidente dell’Ucraina al primo turno con circa il 54 per cento dei voti.

E adesso, quale Europa?

Abbiamo tutti mandato un messaggio all’Europa, anche quelli che si sono astenuti e che sono stati i più numerosi. Da loro forse il messaggio più importante: la sfiducia nella politica, più ancora in quella nazionale che non nelle Istituzioni europee, come hanno rilevato ricerche recenti.

I pericoli della Libia

Sono trascorsi ormai tre anni dall'intervento militare della NATO in Libia, condotto in particolare da Francia, Regno Unito, Italia e Stati Uniti a poche settimane di distanza dall'inizio delle Primavere arabe in Tunisia e in Egitto e conclusosi con la morte di Muammar Gheddafi.

Ancora tragedia nel Mediterraneo

Si sta consumando l’ennesima tragedia nel Mar Mediterraneo, fra quel pezzo di mare tra Africa ed Europa diventato ormai una frontiera tra la vita e la morte. Un ennesimo sussulto di indignazione, di constatazione di impotenza di fronte ad un fenomeno di immigrazione che non accenna a diminuire e che rovescia sulle nostre coste non solo le tragedie personali di tante donne e tanti uomini, ma anche tutta l’instabilità politica che si è venuta a creare ai confini meridionali dell’Europa.

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