Adriana Longoni
La geografia della disperazione
Si sono fortemente intensificati in questi ultimi mesi i flussi migratori provenienti dall'Africa e dal Medio Oriente e diretti, con il loro carico di disperazione, vittime e dolori sulle nostre coste, sulle prime coste dell'Europa.
Le bandiere nere dell’Iraq
Da alcuni giorni a questa parte si assiste, attraverso insopportabili immagini inviate dai media, ad un vera e propria tragedia anche in Iraq. Migliaia di persone in fuga, esecuzioni raccapriccianti e mostruose, bandiere nere che sventolano minacciose e cariche di violenza, veri e propri combattimenti per la conquista di territori e città da sottomettere al progetto di ampliamento di quello che è diventato il Califfato dello Stato islamico (IS) proclamato da Abu Bakr Al Baghdadi nello scorso luglio.
Ma la guerra non va in vacanza
Non ci sono più parole per descrivere gli orrori che i bombardamenti su Gaza stanno provocando. Ma non ci sono nemmeno più parole che permettano di capire il perché di un tale genocidio, ritenuto da Israele unico strumento possibile per garantire la sua sicurezza, il suo esistere, il suo futuro.
Guerre e tensioni alle frontiere dell’Europa
In questo anno centenario dell’inizio della prima guerra europea e mondiale, forti sono le tensioni e gli inquietanti tuoni di guerra che si sentono ai confini di questa nostra fragile Unione Europea, sia ad Est che a Sud del Mediterraneo.
Medio Oriente in evoluzione, tra nuove frontiere e antichi conflitti
La nuova guerra che si sta consumando tra Israele e Hamas, denominata da Israele “Operazione confine protettivo” non si è fermata, come tutti speravamo, con la proposta di cessate il fuoco presentata dall’Egitto.
Ancora guerre in Medio Oriente
È di nuovo altissima la tensione in Israele dopo i barbari assassini dei tre giovani israeliani e la conseguente vendetta che ha portato all’uccisione di un giovane palestinese.
Israele e Palestina: la pace impossibile
In un Medio Oriente sempre più instabile, percorso da vecchie e nuove guerre che rimettono in discussione equilibri e pace non solo nella regione, il conflitto israelo - palestinese, che dura ormai da quasi settant'anni, sembra ormai un conflitto dimenticato, di fronte al quale la comunità internazionale sembra anche essersi arresa dopo i tanti tentativi di portare a termine un ormai illusorio processo di pace.
20 giugno, giornata mondiale del rifugiato
Da dieci anni a questa parte si celebra, su iniziativa dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la giornata mondiale del rifugiato. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica su un fenomeno che prende proporzioni sempre più allarmanti e dietro il quale si consumano le tragedie di tante persone che fuggono dalla guerra e dalle violenze.
Iraq e le frontiere in Medio Oriente
La guerra in Iraq, la caduta di Saddam Hussein e il ritiro delle truppe americane sembravano ormai un lontano ricordo appartenente a quel lungo e difficile periodo seguito agli attentati dell’11 settembre alle Torri gemelle di New York.
Giugno 2014: una nuova occasione per l’Europa
È stata la settimana scorsa, una settimana carica di avvenimenti e di simboli che si sono incrociati, in questa nostra Europa, tra passato, presente e futuro. Il primo avvenimento è stato in Polonia, con la visita di Barack Obama per commemorare i venticinque anni dalla prima elezione libera del popolo polacco, un’elezione che con la vittoria di Solidarnosc, dava praticamente inizio alla caduta dell’Impero sovietico.
Russia, Ucraina e nuova geopolitica energetica
Anche per l’Ucraina il 25 maggio è stato un giorno di elezioni. Senza i voti di Donetsk, nell’est del Paese, dove nessun seggio è stato aperto, l’oligarca Petro Porosenko è stato eletto Presidente dell’Ucraina al primo turno con circa il 54 per cento dei voti.
E adesso, quale Europa?
Abbiamo tutti mandato un messaggio all’Europa, anche quelli che si sono astenuti e che sono stati i più numerosi. Da loro forse il messaggio più importante: la sfiducia nella politica, più ancora in quella nazionale che non nelle Istituzioni europee, come hanno rilevato ricerche recenti.
I pericoli della Libia
Sono trascorsi ormai tre anni dall'intervento militare della NATO in Libia, condotto in particolare da Francia, Regno Unito, Italia e Stati Uniti a poche settimane di distanza dall'inizio delle Primavere arabe in Tunisia e in Egitto e conclusosi con la morte di Muammar Gheddafi.
Ancora tragedia nel Mediterraneo
Si sta consumando l’ennesima tragedia nel Mar Mediterraneo, fra quel pezzo di mare tra Africa ed Europa diventato ormai una frontiera tra la vita e la morte. Un ennesimo sussulto di indignazione, di constatazione di impotenza di fronte ad un fenomeno di immigrazione che non accenna a diminuire e che rovescia sulle nostre coste non solo le tragedie personali di tante donne e tanti uomini, ma anche tutta l’instabilità politica che si è venuta a creare ai confini meridionali dell’Europa.
Notizie dal Mediterraneo
Sono ormai alcuni mesi che l’attenzione del mondo è soprattutto rivolta ad Est dell’Europa, in quell'Ucraina che sembra avviarsi risolutamente verso una guerra civile e a diventare teatro di scontro fra Russia ed Occidente. Ma non mancano fermenti inquietanti anche a Sud dell’Europa, a tre anni dalle Primavere arabe che hanno ridisegnato prospettive e rapporti di forza nella regione e sullo scacchiere internazionale.
Ucraina: sarà possibile evitare la guerra?
La tensione sale sempre più in Ucraina e alle sue frontiere orientali. Le speranze riposte nella Conferenza di Ginevra tenutasi il 17 aprile scorso, tra USA, Russia, Unione Europea e Ucraina e il relativo accordo raggiunto, sembrano, giorno dopo giorno, svanire in un crescendo di mutue accuse, di ragioni e responsabilità attribuite a torto o a ragione e che hanno solo come effetto di ridurre gli spazi della diplomazia e del dialogo e di aprire la strada alla possibilità dell’uso delle armi.
Venti di guerra ad Est
La situazione in Ucraina non accenna a calmarsi e gli spazi lasciati alla diplomazia e al dialogo sembrano molto esigui. All’est del Paese tuonano toni minacciosi, richieste di secessione e di adesione alla Russia, accuse di fascismo al nuovo Governo provvisorio ucraino. Dopo l’annessione della Crimea è infatti in corso, così almeno appare, un processo di disintegrazione dell’Ucraina, portando al massimo il rischio di una guerra civile dagli effetti devastanti sul piano interno e con imprevedibili ricadute sul piano geopolitico e sui rapporti tra Russia e Occidente.
Sempre più in salita il processo di pace fra Israele e Palestina
Questi ultimi mesi, in cui l’attenzione della comunità internazionale era completamente rivolta agli avvenimenti in Ucraina e Crimea, hanno segnato ancora una volta la difficoltà di riavviare negoziati di pace fra Israele e Palestina.
Turchia al voto
Dopo la Francia, questo 30 marzo è stata anche giornata di elezioni municipali in Turchia. Se i risultati francesi hanno destato preoccupazione per la consistente vittoria del centro destra e dell’estrema destra e la debole partecipazione al voto, i risultati in Turchia hanno, dal canto loro, sorpreso per l’indiscussa riconferma del Partito Akp (Partito per la Giustizia e lo Sviluppo) del Premier Recep Tayyip Erdogan e per affluenza alle urne. Una vittoria che sfiora il 50% dei voti.
Tensioni alle frontiere dell’Europa
Mai come ora le tensioni e l’instabilità alle frontiere dell’Europa, ad est e a sud, sono state così forti da vent'anni a questa parte. I riflettori si sono particolarmente accesi in questi ultimi mesi sulla situazione in Ucraina, riportando alla luce venti di guerra fredda fra la Russia e l’Occidente.