Organizzazioni sociali e sindacali insieme per l’eguaglianza

1093

In occasione del Vertice sull’uguaglianza, organizzato a Stoccolma dalla presidenza svedese dell’UE la scorsa settimana, le organizzazioni sociali e sindacali europee hanno presentato ai rappresentanti degli Stati membri e delle istituzioni dell’UE una dichiarazione congiunta per combattere le discriminazione.
La Confederazione Europea dei Sindacati (CES) e la Social Platform (la più grande alleanza della società   civile europea, composta da 42 reti paneuropee di ONG) ritengono che ci voglia maggiore uguaglianza in Europa, grazie alle nuove iniziative politiche e giuridiche delle istituzioni dell’UE e degli Stati membri, e un impegno più forte per garantire l’uguaglianza nella pratica. «La legislazione e le politiche in materia di uguaglianza sono importanti ma non sufficienti» sottolineano perಠi sindacati e le associazioni europee, osservando come la disuguaglianza sociale aumenti e acuisca le situazioni di discriminazione. Per cui «le politiche sociali forti, partecipative e inglobanti nei settori dell’occupazione, della formazione, della protezione sociale, della casa e delle infrastrutture sanitarie costituiscono un requisito fondamentale per instaurare un clima positivo atto a prevenire e combattere la discriminazione».
La dichiarazione, intitolata «Combattere la discriminazione e garantire l’uguaglianza per tutti», incoraggia dunque i responsabili politici a prendere delle misure urgenti relativamente a sei punti prioritari:
1) assicurare l’adozione da parte del Consiglio Europeo dell’articolo 3 della direttiva relativa alla protezione contro la discriminazione per motivi di età  , di disabilità  , di religione o di credenze, di orientamento sessuale in tutti gli ambiti di vita;
2) combattere il divario presente tra i sessi nelle politiche e nella legislazione in materia di parità   di genere e assicurare una reale integrazione della dimensione di genere in tutte le politiche dell’UE;
3) inserire il tema dell’uguaglianza in tutte le politiche dell’UE;
4) investire in politiche sociali e servizi pubblici forti che sostengano l’uguaglianza;
5) elaborare delle politiche di migrazione basate sui diritti e delle politiche d’integrazione;
6) lavorare in stretta collaborazione con i sindacati e le organizzazioni della società   civile a livello europeo e nazionale.
«La lotta per l’uguaglianza in Europa richiede nuove iniziative giuridiche e politiche da parte delle istituzioni europee e degli Stati membri, oltre che un impegno più consistente per assicurare l’uguaglianza nella pratica. Tale risultato non potrà   che essere raggiunto grazie ad un maggiore impegno dei partner sociali, in particolare dei sindacati, e della società   civile organizzata» ha dichiarato Catelene Passchier, segretaria confederale della CES.
Secondo la vicepresidente della Piattaforma Sociale, Myria Vassiliadou, «se vogliamo che l’uguaglianza in Europa divenga realtà  , le istituzioni dell’UE e la presidenza svedese oltre che le presidenze future dell’UE devono fermamente impegnarsi a rendere concrete questa dichiarazione».
La cooperazione a livello europeo tra organizzazioni sociali e sindacali in materia di antidiscriminazione è ben avviata, sottolinea il presidente della Social Platform Conny Reuter, «ma servono politiche sociali che supportino l’eguaglianza nelle aree dell’occupazione, della sicurezza sociale, dell’abitazione e delle infrastrutture, tutte precondizioni essenziali per la creazione di un clima positivo che prevenga e contenga le discriminazioni». Secondo Reuter, dove possibile la cooperazione tra organizzazioni sociali e sindacali nell’azione antidiscriminatoria deve estendersi a giudici, avvocati e operatori dei mass media.

Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here