Ad Oslo, alla cerimonia di premiazione del Premio Nobel per la pace, assegnato il 10 dicembre all’Unione Europea, il Presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy , e il Presidente della Commissione Europea Barroso, hanno pronunciato la tradizionale “Nobel lecture” a nome dell’Unione .
Il Presidente della Commissione ha iniziato il suo discorso con una citazione di Spinoza: “la pace non è assenza di guerra: è una virtù, è uno stato d’animo, una disposizione alla benevolenza, alla fiducia, alla giustizia” per ricordare come “l’Unione Europea non si limiti a garantire la pace tra le nazioni…ma come incarni, come progetto politico, quella particolare predisposizione di spirito descritta dal filosofo. Come comunità di valori, l’Unione Europea traduce una visione di libertà e di giustizia”.
Ricordando poi alcuni degli episodi più significativi del cammino di integrazione europea, Barroso ha ricordato che proprio ” la ricerca di libertà e di democrazia ha permesso l’abbattimento delle vecchie divisioni e la riunificazione del nostro continente” e come la conseguente “adesione all’Unione Europea sia stata fondamentale per consolidare la democrazia nei nostri paesi, … quella stessa Unione Europea che ha creato unità nella differenza”.
Il discorso è poi proseguito ribadendo il concetto che “l’ Unione è molto più di un’associazione di Stati: è un nuovo ordinamento, basato non su equilibri di potere tra le nazioni ma sulla libera scelta degli Stati membri di condividere la sovranità. Il viaggio europeo – dalla condivisione del carbone e dell’acciaio all’abolizione delle frontiere interne, dai sei Stati iniziali ai futuri ventotto con l’arrivo della Croazia – è una grande epopea che ci condurrà a “un’Unione sempre più stretta”.
Non è mancato un breve accenno all’impegno della difesa dell’euro in questo momento di crisi economica: “l’Euro, la moneta dell’Unione, la nostra moneta è uno dei simboli più visibili di questa unità europea”.
Senza negare le ” imperfezioni ancora presenti nell’Unione Europea” ha richiamato la “grande capacità all’interno di essa di ispirare il mondo”, rassicurando il proseguimento “dell’impegno per una globalizzazione all’insegna della solidarietà e delle responsabilità mondiali, che ci porta a condannare la pena di morte e a sostenere la giustizia internazionale,… alla lotta contro i cambiamenti climatici e per la sicurezza alimentare e energetica, …al disarmo e contro la proliferazione nucleare”.
L’impegno dell’UE, finalizzato alla “fratellanza tra le nazioni”, risponde ai criteri per l’assegnazione del premio menzionati da Alfred Nobel nel suo testamento del 1895.
Il premio in denaro di circa 930.000 euro sarà devoluto in progetti che sostengono i bambini vittime della guerra e dei conflitti.