La banalità del bene: don Aldo Benevelli
Domenica 19 febbraio ci ha lasciati don Aldo Benevelli, dopo una lunga vita spesa da uomo libero, partigiano, combattente e pacifista, sostenitore dei valori della democrazia e della solidarietà, padre fondatore della cooperazione italiana, attento osservatore e conoscitore del mondo.
La banalità del bene: Tzvetan Todorov
Nato nel 1939 a Sofia, Tzvetan Todorov è stato un teorico della letteratura e uno studioso dei temi dell’alterità, dello spaesamento e dei totalitarismi. Trasferitosi nel 1963 a Parigi, fu un grande allievo del semiologo Roland Barthes. Il suo trasferimento non fu una libera scelta, bensì la diretta conseguenza del fatto che all’epoca la Bulgaria rappresentava uno di quegli stati dove il regime comunista negava la libertà intellettuale e di libera espressione. Nel corso della sua vita avrebbe poi definito il socialismo staliniano, una “scuola di nichilismo” capace di erodere ogni slancio ideale.
La banalità del bene: Padre Alejandro Solalinde per la Giornata Mondiale dei Rifugiati
Padre Alejandro Solalinde nasce nel 1945 in Messico. È un prete sulla cui testa i “signori della droga” hanno messo una taglia da 1 milione di dollari. Nonostante questo, ogni giorno rischia la sua vita al fine di difendere i migranti che sfidano la vita cercando di attraversare la frontiera verso gli Stati Uniti, offrendo un rifugio e un aiuto e azioni per le quali è stato candidato al Premio Nobel per la pace 2017.
La banalità del bene: Duccio Galimberti
Prendendo spunto dal celebre libro di Hannah Arendt “La banalità del male”, questa rubrica vuole essere una provocazione al contrario, con l’obiettivo di narrare storie di eroici...
La banalità del bene: Ennio Pistoi
Il 20 maggio 1920 nacque a Roma Ennio Pistoi, in seguito riconosciuto come una figura di spicco della storia partigiana piemontese.
Come molti partigiani delle valli del cuneese, la sua vita è stata profondamente segnata dalla guerra, che ne ha condizionato tutta la sua esistenza.
La banalità del bene: Maria Luisa Alessi
Ernesto Rossi nasce a Caserta il 25 agosto 1897 e, insieme ad Altiero Spinelli e a Eugenio Colorni, viene ricordato come uno dei principali promotori del federalismo europeo.
La banalità del bene: Germaine Tillion
Germaine Tillion nasce a Allègre il 30 maggio 1907. Superstite del campo di concentramento nazista di Ravensbruck, si è distinta per essersi battuta dopo la liberazione per la situazione della Guerra d’Algeria e lotta per l’emancipazione delle donne del Mediterraneo.
La banalità del bene: Jerry Essan Masslo
Il 25 agosto 1989 Jerry Essan Masslo (noto ai più semplicemente come Jerry Masslo) era un migrante originario del Sudafrica che morì a Villa Literno assassinato da dei criminali intenzionati a derubare il frutto del suo lavoro di raccoglitore di pomodori nei campi. La sua triste morte stimolò la discussione sulla riforma del diritto di asilo e sulle riforme antirazziste in Italia. Pochi giorni dopo, infatti, a Roma fu organizzata la più grande manifestazione antirazzista mai vista prima nel territorio italiano, grazie alla partecipazione di oltre 200.000 persone.
In memoria di Pierre Carniti, un amico speciale
Se oggi mi si chiedesse chi era il Carniti che ho avuto la fortuna di conoscere, risponderei con poche parole: era un maestro di etica. E tale rimarrà nella generazione degli amici che gli sono stati vicini.
La banalità del bene: Denis Mukwege
Denis Mukwege è un chirurgo ostetrico e attivista originario del Congo. Nasce a Bukavu il 1 marzo 1955 e studia medicina in Burundi dove lavora per qualche anno prima di trasferirsi in Francia e specializzarsi in ginecologia.
La banalità del bene: Francesco Brondello
L’8 maggio 1920 nacque a Borgo San Dalmazzo Francesco Brondello, futuro parroco proclamato nel 2004 “Giusto tra le Nazioni” in riconoscenza alle sue azioni che durante la seconda guerra mondiale salvarono la vita a molte persone di origine ebraica.
La banalità del bene: Aldo Capitini
Filosofo, politico, pacifista, antifascista e poeta, Aldo Capitini nasce a Perugia il 23 dicembre 1899.
La banalità del bene: Favio Chàvez
“Il mondo ci regala spazzatura, noi gli restituiamo musica!” - Favio Chàvez
#labanalitàdelbene
La banalità del bene: Helmut Kohl e Simone Veil
Due grandi personaggi europei, precursori dell’Unione Europea di oggi, ci hanno lasciato in questi giorni. La banalità del bene di questo mese vuole rendere omaggio a queste due grandi persone: Helmut Kohl e Simone Viel.
La banalità del bene: la giornata mondiale del rifugiato #withRefugees
Prendendo spunto dal celebre libro di Hannah Arendt “La banalità del male”, questa rubrica vuole essere una provocazione al contrario, con l’obiettivo di narrare storie di eroici...
La banalità del bene: Don Raimondo Viale
Pierre Ceresole è nato nel 1879 a Losanna da una famiglia benestante. Potè così godere di una buona istruzione studiando matematica con l'intento di diventare un ingegnere.
Eppure, appena ottenuta l'eredità lasciatagli dal padre, Pierre decise di lasciarla tutta allo Stato, in quanto non si sentiva all'altezza di potersela tenere solamente per sé stesso.